La Nuova Sardegna

Oristano

ex isola in via olbia

Via l’amianto, i rifiuti e i sigilli

La magistratura ha dissequestrato lo stabile della Regione

02 luglio 2016
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ORISTANO. Via l’amianto, via i rifiuti e infine via i sigilli. Da ieri mattina lo stabile di via Olbia, dove un tempo erano ospitati i locali dell’Isola, l’istituto per la promozione dell’artigianato locale, torna nel pieno possesso della Regione. Il caso, che ha inevitabilmente interessato anche la magistratura, era scoppiato un anno fa a seguito di un servizio giornalistico proprio sulla Nuova.

L’edificio di via Olbia era una bomba ecologica: abbandonato da anni, si era trasformato in una discarica. Una parte dei rifiuti faceva parte del corredo della gestione regionale, altri vi erano invece arrivati a causa dell’inciviltà di chi aveva scambiato quel luogo per un enorme cassonetto a cielo aperto. Ma la preoccupazione maggiore l’ha sempre destata la presenza di amianto esposto a qualsiasi tipo di intemperie e quindi potenzialmente pericolosissimo.

Questo aveva richiamato anche l’attenzione dell’Associazione ex esposti all’amianto, ma la magistratura si era già mossa spontaneamente. Una decina di mesi fa, il reportage aveva ridestato l’attenzione e così, su ordine del sostituto procuratore Andrea Chelo, il corpo Forestale e di vigilanza ambientale aveva apposto i sigilli e messo sotto sequestro l’intera area. Questo passo aveva anche dato avvio a una serie di procedure che hanno portato alla bonifica integrale a opera della Regione. E infatti ieri, accanto alla polizia giudiziaria guidata dal comandante Giampiero Ardu, c’era un funzionario dell’assessorato agli Enti Locali che ora ha nuovamente la piena disponibilità dello stabile. Così, mentre l’inchiesta penale dovrebbe concludersi a breve senza colpi di scena clamorosi, la curiosità maggiore riguarda le future sorti dello stabile e del suo ampio spazio aperto. Alla Regione serve davvero e per cosa lo utilizzerà? Più probabile che si pensi a una soluzione per venderlo in tempi rapidi. (e.c.)

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