La Nuova Sardegna

Oristano

Dalla Regione cartellino giallo a Tendas

di Simonetta Selloni
Dalla Regione cartellino giallo a Tendas

La mancata approvazione del riequilibrio di bilancio mette in bilico il Consiglio. Senza il via libera, si va allo scioglimento

29 luglio 2016
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ORISTANO. Se il giorno prima della battaglia, che poi vinse, il principe di Condè si racconta “dormì profondamente”, il giorno dopo la battaglia dei voti in Consiglio sull’assestamento di bilancio, che ha perso per 13 contrari a 12, il sindaco di Oristano Guido Tendas ha seguito tutt’altra strategia. Nel senso che dopo la votazione sull’assestamento, che ha visto la sua maggioranza andare sotto, il primo cittadino non era rintracciabile. In mattinata a Cagliari, per una riunione (argomento gestione idrica), la sera a Perdasdefogu (presentazione di un libro). Ai giornalisti che lo cercavano ha mandato a dire di non aver dichiarazioni da fare: sarà disponibile oggi, in Consiglio (era stato già convocato). E se l’appello ai consiglieri prima del voto, mercoledì appariva colmo della preoccupazione per quello che poi è veramente accaduto, «non approvare il riequilibrio aprirebbe a una interruzione anticipata di questo Consiglio», il giorno dopo sembra quasi che il problema non gli appartenga. Nessuna convocazione di maggioranza, nemmeno di giunta; nessuna apertura di trattativa con i quattro dissidenti, Giampaolo Lilliu, Mariangela Massenti, Stefano Mureddu e Marco Piras che hanno ribaltato gli equilibri della maggioranza; in apparenza, calma ostentata dalle trasferte: Cagliari e Perdasdefogu.

Sa bene, il sindaco, che la mancata approvazione del riequilibrio apre scenari problematici. Il termine previsto dalla legge è il 31 luglio: un diaframma esilissimo oltre il quale si apre una procedura complessa e forse anche macchinosa le cui leve sono nelle mani della Regione. Il Comune di Oristano riceverà il cartellino giallo dall’assessorato agli Enti locali: che inviterà alla rimozione degli ostacoli che hanno impedito l’approvazione del documento. La delibera dovrà tornare in Consiglio, che sarà chiamato a riapprovarla. Il termine non è perentorio: Tendas avrà un po’ di tempo (prematuro fare previsioni, visto che formalmente il termine ancora non è scaduto) per riaggiustare i cocci. La sensazione è che i supplementari non aiuteranno. Giampalo Lilliu: «Il voto contrario non nasce ieri. In quattro anni e due mesi il sindaco ha governato senza collegialità e senza condivisione. È mancato il confronto, a partire dai temi più semplici, come la mancata istituzione dei comitati di quartiere e di frazione, ai grandi temi: Consorzio industriale, termodinamico. E sul bilancio era necessario coinvolgere tutti, minoranza inclusa».

Se l’assestamento non dovesse essere approvato, non ci sono molti spazi di manovra. La nomina di un commisario regionale ad acta, e l’avvio della procedura di scioglimento del Consiglio. Per Oristano, sarebbe il terzo commissario dall’era dell’elezione diretta del sindaco.

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