È mancata una firma per arrivare a tredici dimissioni
«Ero pronto a dimettermi, le firme erano lì, sul tavolo. Erano 12. Ce ne mancava una». È stato Salvatore Ledda (Idee rinnovabili) a annunciarlo in aula: il tentativo di arrivare allo scioglimento del...
«Ero pronto a dimettermi, le firme erano lì, sul tavolo. Erano 12. Ce ne mancava una». È stato Salvatore Ledda (Idee rinnovabili) a annunciarlo in aula: il tentativo di arrivare allo scioglimento del consiglio comunale tramite la rinuncia della metà più uno dei componenti l’assemblea c’è stato. Non ha aderito Stefano Mureddu e quindi non si è raggiunta la quota 13, indispensabile allo scioglimento. Concetto ribadito anche da Daniela Nurra (dello stesso gruppo consiliare). Poco prima Mariangela Massenti aveva fatto intuire che l’operazione fosse stata tentata. «Non siamo riusciti a dimetterci in tredici, mi dimetto da sola». Le dimissioni di massa o una mozione di sfiducia approvata dall’aula sono le uniche due strade per arrivare allo scioglimento dell’assemblea.