La Nuova Sardegna

Oristano

I pescatori oristanesi: "Chiudere il poligono di Capo Frasca"

L'ingresso del poligono di Capo Frasca
L'ingresso del poligono di Capo Frasca

Sono in 600 e minacciano di bloccare le attività militari con manifestazioni in mare e a terra

30 settembre 2016
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ORISTANO. L'obiettivo finale dei 600 pescatori della marineria oristanese, che da sola vale un quarto di tutta la marineria sarda, non sono gli indennizzi economici alla categoria, ma la chiusura del Poligono militare di Capo Frasca con lo stop alle esercitazioni di tiro e la restituzione del mare alla comunità. Per ottenere questo risultato sono pronti a manifestare ad oltranza ai confini del Poligono ed a boicottare le esercitazioni.

«Effettueremo azioni di protesta e di disturbo tese a impedire il regolare svolgimento delle esercitazioni, restando comunque nei limiti della legalità», hanno spiegato i pescatori che hanno chiesto anche il sostegno di tutta la popolazione. Il primo appuntamento sarà martedì 4 ottobre, in coincidenza con la ripresa delle esercitazioni militari dopo la pausa estiva.

«Abbiamo aspettato anche troppo, avevamo raggiunto un accordo per ottenere gli indennizzi in attesa della chiusura del Poligono, ma all'ultimo momento il ministero della Difesa si è tirato indietro senza spiegazioni, ora il tempo dei tavoli di concertazione è finito», hanno sottolineato i rappresentanti dei comuni oristanesi di Arbus, Terralba e Cabras, delle associazioni di categoria LegaCoop e Confcooperative del Conzorzio Pesca Marceddì parlando a nome di tutti i pescatori della marineria oristanese che è l'unica alla quale non è stato riconosciuto il diritto agli indennizzi per le limitazioni e i divieti imposti alla loro attività.

«Una discriminazione ingiustificata che non possiamo più tollerare, ma la nostra lotta - hanno ribadito - ora non è più per gli indennizzi ma per la restituzione e la bonifica del nostro mare, perché per poter continuare a lavorare abbiamo bisogno anche di quel pezzo di mare».

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