La Nuova Sardegna

Oristano

Al Museo Diocesano inizia la settimana corta

di Simonetta Selloni
Al Museo Diocesano inizia la settimana corta

Da domani la struttura resterà aperta soltanto venerdì, sabato e domenica Per gli altri giorni bisognerà prenotare. In cinque mesi staccati solo 1000 biglietti

02 ottobre 2016
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ORISTANO. Un annuncio sintetico, comparso nella pagina Facebook del Museo Diocesano Arborense, per annunciare “Dal 1 ottobre il museo osserverà i seguenti orari: venerdì 17-20, sabato e domenica 10-13, 17-20. Negli altri giorni della settimana sarà aperto su prenotazione per i gruppi e le scolaresche”. Al di là del mezzo scelto per la comunicazione, piuttosto insolito, il succo è che da domani il Museo sarà aperto solo nei fine settimana. E per gli altri giorni, bisognerà prenotare. Una scelta di razionalizzazione per quello che può essere considerato un gioiello non solo della Diocesi di Oristano, ma di tutta l’isola; un non museo ma un centro culturale, per dirla con l’architetto Silvia Oppo che – con i colleghi Aldo Lino e Gianfranco Sanna – lo ha progettato e oggi lo dirige. Sarà perché in questi pochi mesi dalla sua apertura (a maggio) ha ospitato nelle sue sale anche eventi rivolti a un pubblico eterogeneo, dai bambini agli studiosi. Quasi a cancellare quel diaframma di impenetrabilità legato a una rigida concezione istituzionale che appartiene ai musei del passato.

Ma questo luogo vivo e aperto alla comunità soffre. Inutile nascondersi: in poco più di cinque mesi sono stati staccati poco più di mille biglietti. Numeri irrisori, ma, la direttrice Oppo lo ricorda, «non poco per un Museo che vive totalmente di fondi propri e di quelli che arrivano dall’8 x mille». C’è un difetto di comunicazione, tra il museo e l’esterno. Ci sarebbe da chiedersi quanti oristanesi lo conoscono, nonostante si trovi in pieno centro, tra la Cattedrale e il Seminario. Soffre di quello che l’architetto Oppo chiama la mancanza di «un piano completo di comunicazione», che è il passo successivo all’apertura, all’allestimento degli 800 metri quadrati di superficie espositiva, alla programmazione di tutte le attività che lo hanno calato nel cuore della città. Una dimostrazione? Tutti i martedì sera nel mese di agosto, in concomitanza con lo “Shopping sotto le stelle”, ha ospitato laboratori per bambini, visite guidate alle chiese della città. Da oggi, ogni domenica ci saranno gli eventi della Stagione concertistica dell’Ente musicale Alba Pani Passino.

Ora è pronta un’offerta per le scuole, alle quali, con un solo biglietto, si offrirà la visita al Museo, alla Cattedrale, all’Archivio diocesano e alla Biblioteca del seminario arcivescovile, (che tra l’altro ospita una straordinaria collezione di cinquecentine). Ci sarà poi un laboratorio didattico sulle origini della scrittura, partendo dalle monete puniche, bizantine e romane, per passare attraverso i codici liturgici duecenteschi, le decorazioni settecentesche della Cattedrale.

Ma il punto resta quello di partenza: le bellissime minature del XIII secolo, il dossale, i paramenti sacri, ostensori, anche la Tela, opera d’arte realizzata dai detenuti del carcere di Massama e attualmente in esposizione al Museo, restano illustri sconosciuti per troppi. Mancano le indicazioni, manca una capillare campagna d’informazione. Per questo gioiello, la nuova sfida è proprio fornire le coordinate corrette per raggiungerlo. O visitarlo rimarrà un piacere per pochi. Troppo pochi.

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