La Nuova Sardegna

Oristano

Sindacopoli, confiscato un patrimonio di otto milioni a Salvatore Pinna

Enrico Carta
L'ingegnere desulese Salvatore Pinna
L'ingegnere desulese Salvatore Pinna

Provvedimento definitivo del tribunale di Oristano contro il principale indagato dell'inchiesta "La Squadra". In corso le operazioni del Nucleo di Polizia tributaria

11 ottobre 2016
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ORISTANO. Il tribunale di Oristano ha dato il via libera alla confisca definitiva dei beni di Salvatore Pinna, l'ingnegnere desulese ritenuto la mente ispiratrice della Squadra che avrebbe pilotato l'assegnazione di progettazioni e opere pubbliche in numerosi appalti di tutta l'isola.

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Gli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Oristano stanno eseguendo quanto contenuto negli estremi della sentenza depositata oggi, martedì 11 ottobre.

Il tesoretto di Salvatore Pinna è composto dai conti correnti dell'ingegnere, di altri intestati al figlio Sebastian, dalle quote della società Essepi Engeneering, da terreni nella zona di Palau, da auto e moto e dalla quota di leasing della cosiddetta "Torre Arancione" di Cagliari, ovvero la sede societaria diventata il quartier generale di Salvatore Pinna e dei suoi affari finiti nel mirino della procura oristanese.

Il valore della confisca si aggira attorno agli otto milioni ed è pressoché pari a quella richiesta dal pubblico ministero Armando Mammone che ha coordinato l'inchiesta "La Squadra" affidata alle Fiamme Gialle oristanesi e ai carabinieri della Compagnia di Tonara.

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