La Nuova Sardegna

Oristano

Nughedu S. Vittoria, artisti nell’ex convento

Nughedu S. Vittoria, artisti nell’ex convento

Tre ospiti selezionati tra 86 candidati per il progetto Pas Atelier Sardegna patrocinato dal Comune

16 ottobre 2016
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NUGHEDU SANTA VITTORIA. Due mesi nel segno della creatività e della suggestione dell’estetica, in cui un ex convento si trasforma in atelier internazionale delle arti visive contemporanee. Succede a Nughedu Santa Vittoria, dove da alcuni giorni tre artisti italiani e stranieri stanno prendendo parte al progetto Pas Atelier Sardegna organizzato dall’associazione Progetto Contemporaneo e patrocinato dal Comune.

Dell’esperienza, inedita per il piccolo centro del Barigadu, si è parlato ieri nella conferenza di presentazione ospitata nell’aula consiliare. A pochi passi si erge l’abbazia dei Capuccini, per l’occasione dimora e laboratorio dei tre artisti selezionati tra 86 candidati: Adriana Affortunati Martins, di nazionalità brasiliana, l’islandese Kolbrun Inga Soring e la premiata ditta composta da Edoardo Zanato e Mia Suppiej, in arrivo da Berlino.

L’iniziativa è stata presentata dal sindaco Francesco Mura, dall’assessore alla Cultura Francesco Spiga e dal presidente del progetto di residenze diffuse per la ricerca nelle arti visive Paolo Carta, che ha curato il progetto insieme a Cristina Meloni e Giorgio Plaisant.

«Vogliamo percorrere la strada della crescita culturale, l’ostacolo principale per entrare a far parte da protagonisti del mondo globalizzato. Credo che la cultura e l’arte visti attraverso gli occhi di artisti anche internazionali siano un’arma incisiva da questo punto di vista», ha dichiarato il primo cittadino.

Paolo Carta ha messo l’accento sul potenziale dei piccoli paesi afflitti dalla piaga dello spopolamento, ma veri e propri scrigni di memoria e baluardi di un patrimonio identitario che il punto di vista soggettivo degli artisti svelerà sotto forme diverse.

«L’obiettivo del progetto di residenza è di valorizzare e dare visibilità a piccoli centri come Nughedu, che sono custodi di memoria». Fino a novembre gli ospiti saranno impegnati nella creazione di installazioni, che il più delle volte saranno realizzate in esterna per favorire le relazioni sociali e l’interazione con gli abitanti. Il periodo di permanenza degli artisti sarà scandito anche da alcuni eventi come il convegno in programma il 29 ottobre che indaga le dinamiche che si sviluppano grazie alle residenze artistiche sia sotto l’aspetto delle ricadute sul territorio che dei rapporti che si instaurano tra la popolazione locale e gli ambasciatori dell’arte provenienti dalle parti del mondo più disparate e dunque portatori di culture diverse.

Il 12 novembre ci sarà spazio anche per la contaminazione di più forme d’arte con la performance musicale e l’installazione sonora di Francesco Medda, al secolo Arrogalla. Alla chiusura del laboratorio esperenziale gli artisti illustreranno il risultato dei lavori svolti e i processi che si sono sviluppati.

Maria Antonietta Cossu

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