Dichiarazioni false, condannato Doddore Meloni
ORISTANO. Una tira l’altra, ma questo non è periodo di ciliegie. Per Doddore Meloni, leader del partito indipendentista Meris e presidente della Repubblica di Malu Entu, quel che non manca sono le...
ORISTANO. Una tira l’altra, ma questo non è periodo di ciliegie. Per Doddore Meloni, leader del partito indipendentista Meris e presidente della Repubblica di Malu Entu, quel che non manca sono le condanne che arrivano in sequenza. Pochi giorni fa aveva incassato quella a cinque anni in appello per bancarotta, ieri, sempre di fronte alla Corte d’appello, si è ritrovato a dover fare i conti con un altro anno e otto mesi. Gli resta l’ultima speranza della Cassazione per cancellare una condanna che ricalca quella già subita in precedenza.
La storia dell’ultimo processo che ha dovuto affrontare il terralbese Salvatore Meloni è alquanto complicata, perché già a giugno si pensava potesse arrivare la sentenza definitiva per le presunte false dichiarazioni sul proprio reddito. Dovevano servire per ottenere l’assistenza legale attraverso il gratuito patrocinio. Secondo i giudici però questo diritto non spettava all’ex presidente dell’autoproclamata Repubblica di Malu Entu perché il reddito era superiore a quello indicato. Doddore Meloni ha provato a smontare tutto con le sue dichiarazioni spontanee ricordando che, al termine della perquisizione, gli unici soldi che la Guardia di Finanza trovò erano quelli stampati in attesa del riconoscimento internazionale della Repubblica di Malu Entu. Ironia a parte, anche l’avvocato difensore Cristina Puddu ha ricostruito la situazione patrimoniale di Doddore Meloni arrivando a conclusioni opposte rispetto a quelle della procura generale e ricordando che le aziende erano di proprietà delle figlie. Ha però prevalso la tesi dell’accusa e così è arrivata la condanna a un anno e otto mesi. (e.c.)