Per i roghi estivi Comune e Coldiretti chiamano la Regione
SCANO MONTIFERRO. L’incendio che lo scorso 24 agosto ha devastato le campagne di Scano, Sennariolo e Sagama, oltre alle profonde cicatrici ben visibili nel territorio, ha lasciato molta amarezza sia...
SCANO MONTIFERRO. L’incendio che lo scorso 24 agosto ha devastato le campagne di Scano, Sennariolo e Sagama, oltre alle profonde cicatrici ben visibili nel territorio, ha lasciato molta amarezza sia negli amministratori che nelle comunità locali, che continuano a sentirsi abbandonati dalle istituzioni regionali. Un silenzio divenuto talmente assordate, da indurre il sindaco di Scano Antonio Flore e la Coldiretti, guidata a livello locale da Antonio Obinu, a scrivere una lettera al Governatore Pigliaru e agli assessori regionali all’Ambiente, Donatella Spano, e all’Agricoltura, l’oristanese Elisabetta Falchi, nella quale chiedono un incontro urgente per capire quali strumenti tecnici e finanziari la Regione intenda mettere in campo a supporto delle comunità colpite dall’evento calamitoso. «Gli incendi che hanno devastato ampie aree e territori di Scano hanno causato serissime ripercussioni all’ecosistema e all’economia locale, che attendono ancora risposte da parte della Regione – si legge nella nota congiunta –. Sono infatti ancora ben visibili i consistenti danni al patrimonio ambientale sia privato che pubblico, alle strutture aziendali, oliveti, frutteti, vigne, boschi, cancellati dall’enorme rogo estivo». Fin dalle prime ore il sindaco Antonio Flore aveva lamentato l’assenza delle istituzioni regionali, e in particolare quella dei consiglieri eletti nella provincia di Oristano. Un’assenza che ha fatto dire allo stesso Flore che in suoi concittadini se ne sarebbero ricordati al momento opportuno, cioè alla prossima scadenza elettorale. «Se non vi saranno interventi concreti da parte della Regione – prosegue la nota – le aree danneggiate resteranno prive di ricostruzione funzionale ed urgente». Giuseppe Casu, direttore provinciale di Coldiretti, e Antonio Flore, ritengono fondamentale un intervento di ripristino dell’enorme patrimonio, pubblico e privato, andato distrutto. «Occorre un impegno concreto da parte delle Istituzioni – ribadiscono Casu e Flore – anche per garantire la ricostruzione di aziende che rappresentano l’ossatura delle aree rurali della zona».
Piero Marongiu