La Nuova Sardegna

Oristano

Laconi, la scuola dall’eccellenza al declino

Laconi, la scuola dall’eccellenza al declino

Venerdì prossimo assemblea aperta: oltre alla perdita dell’autonomia a rischio anche il Classico

04 novembre 2016
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LACONI. Dall’eccellenza al declino. Aule vuote e uffici deserti, tra le mura degli edifici scolastici che ospitano le poche classi rimaste e i pochi alunni, si legge una storia mesta per le istituzioni scolastiche cittadine. Una situazione nella quale si intravvede, il preludio alla totale estinzione della scuola laconese. Tra le cause spopolamento e denatalità, ma soprattutto i parametri ministeriali incompatibili con i numeri dei piccoli centri e a complicare la situazione, talvolta, ci sono anche, talvolta, scelte amministrative discutibili. Il futuro della scuola laconese preoccupa e in tale ottica i gruppi di minoranza consiliare “Insieme per Laconi” e “Laconi bene comune” hanno convocato un’ assemblea pubblica per il prossimo 11 novembre per valutare, con la partecipazione della deputata Caterina Pes e dei Sindaci del territorio, la situazione generale e valutare le strategie urgenti da mettere in atto per salvare ciò che resta delle istituzioni scolastiche cittadine. «All’inizio di quest’anno scolastico è stato dato l’addio all’Istituto comprensivo M. Soi che dopo 50 anni ha perso l’autonomia con il trasferimento delle competenze di dirigenza e di amministrazione all’ istituto comprensivo scuola di Isili al quale la scuola laconese è stata accorpata. Un destino inesorabile per una scuola d’avanguardia che è stata tra le prime ad essere informatizzata. L’istituto comprensivo “Marcello Soi”, formato da tre corsi nella sede centrale e due nelle sezioni staccate di Genoni e Nuragus è stato veramente una scuola di eccellenza. Nel corso degli anni anni 80 una gestione oculata e intelligente delle risorse aveva consentito di dotare la scuola di modernissime aule speciali. In bilico, con un destino in sospeso, è ora il Classico; smembrato rispetto alle 5 classi previste, ne restano, infatti, solo due; le altre non hanno raggiunto il numero minimimo di iscritti. Per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, da settembre è stato soppresso il servizio di scuolabus per i bambini delle borgate; una scelta che costringe i genitori a percorrere ogni giorno circa 40 chilometri per accompagnare i figli a scuola. Un problema che non riguarda solo le famiglie direttamente coinvolte, ma la comunità intera che ha già dimostrato di sostenere la battaglia dei genitori sottoscrivendo una petizione popolare che ha raccolto oltre 500 firme per il ripristino del servizio. La scuola rappresenta l’ultimo baluardo contro l’impoverimento dei nostri territori e solo salvandola possiamo sperare in un futuro per le nostre comunità».

Ivana Fulghesu

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