La Nuova Sardegna

Oristano

Il Piano particolareggiato supera l’esame

Il Piano particolareggiato supera l’esame

Paulilatino, il Consiglio lo ha approvato con i voti della maggioranza. Ci sono già le prime osservazioni

20 novembre 2016
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PAULILATINO. È cominciato con il primo passaggio in Consiglio l’iter amministrativo del nuovo piano particolareggiato del centro matrice. Venerdì l’assemblea civica ha adottato lo strumento urbanistico che recepisce le prescrizioni del piano paesaggistico regionale. La versione aggiornata, ancora passibile di modifiche e correzioni è passata con i voti della maggioranza. Astenuta l’opposizione. La perimetrazione del centro di prima e antica formazione ricalca fedelmente i confini attuali. All’interno di questa cornice sono individuate quattro tipologie di costruzioni: gli edificati di valore storico, gli immobili da riqualificare (che hanno subito trasformazioni reversibili), quelli alterati (modificati in modo irreversibile con elementi non coerenti con l’edificato storico), e gli edifici di recente e nuova costruzione. Per ogni categoria sono indicati gli interventi consentiti, che per i fabbricati più antichi si limitano al restauro conservativo e alla manutenzione ordinaria e straordinaria mentre è autorizzata la ristrutturazione edilizia negli stabili da riqualificare e in quelli più recenti. «Con questo piano vorremmo preservare la tradizione conservando gli elementi architettonici del centro storico e offrendo allo stesso tempo ai cittadini la possibilità di viverlo». Coerentemente con questo orientamento la maggioranza è intenzionata ad estendere, ad esempio, l’uso dello stesso materiale degli infissi a tutte le tipologie di costruzioni. Un’indicazione condivisa anche dalla minoranza, che per voce di Carmen Madau aveva sollevato il problema dell’impatto che i vincoli sull’utilizzo dei materiali di porte e finestre potrebbero avere sui proprietari di edifici appartenenti a categorie diverse ma ricadenti nel centro matrice. Tuttavia la proposta dell’amministrazione rischia, come prefigurato dal progettista Angelo Saba, di essere cassata dalla Regione, che per i fabbricati di pregio storico impone il ricorso esclusivo al legno. Nei prossimi due mesi i cittadini potranno presentare le osservazioni ma i primi rilievi non hanno tardato ad arrivare. Secondo l’imprenditore edile Antonio Sollai lo strumento non preserva il contesto architettonico e urbanistico più antico del paese ma introduce elementi che nulla hanno a che fare con la tradizione paulese. «La calce idraulica al posto di quella spenta è un esempio, ma ci sarebbero tanti aspetti da rivedere», ha dichiarato Sollai, che presenterà in Comune le sue osservazioni e chiederà un incontro informativo per la popolazione.

Maria Antonietta Cossu

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