La Nuova Sardegna

ORISTANO. Infrastrutturazione e investimenti: per Giuseppe Ruggiu, fino a due mesi fa presidente di Confindustria Oristano, che oggi, dopo la fusione con Sassari, ricopre la carica di vice presidente di Confindustria Centro Nord, è su questo che bisognerà puntare per sbloccare la crisi economica del territorio.

Crisi che in provincia di Oristano, come ha denunciato su La Nuova Sardegna la segretaria della Cisl, Federica Tilocca, ha nell’aumento della disoccupazione, balzata al 19,7 per cento, la sua emergenza più allarmante.

Come i sindacati, anche Confindustria parla della «necessità ormai irrinunciabile di infrastrutturare il territorio – dice Ruggiu – recuperando ritardi decennali che hanno come effetto cancellare ogni prospettiva e competitività per le imprese locali».

Al primo punto il vice presidente di Confindustria Centro Nord pone l’assenza della banda larga «che nella zona industriale di Oristano non esiste – dice –. È vero, lo stesso problema lo condividiamo con la zona di Cagliari-Macchiareddu ma mal comune in questo caso non è affatto mezzo gaudio. Significa che a Sud della Sardegna alle imprese viene negato uno strumento ormai basilare. Se poi aggiungiamo che la banda larga esiste invece nei paesini, si ha la conferma di una situazione a dir poco paradossale».

Non c’è solo Internet fra le richieste di Confindustria. Ruggiu insiste principalmente su due fronti: energia e trasporti. «Sull’energia il progetto più importante riguarda il metano- dice – abbiamo la possibilità di realizzare al porto industriale di Oristano il deposito costiero di gnl. Ci sono tre imprese locali che si sono già candidate per la costruzione della struttura che, assieme agli impianti di degassificazione di Cagliari e Porto Torres permetterebbe alla Sardegna di ridurre del 30 per cento i costi per l’energia. Con un risparmio di questo tipo le nostre aziende potrebbero finalmente recuperare in competitività e mettersi al passo con il resto d’Europa».

Energia a costi più bassi e lavoro per le imprese: «Far partire questi interventi - aggiunge Ruggiu - significherà inoltre creare nuovi posti di lavoro: penso all’edilizia che con questi cantieri potrebbe avere una grande boccata d’ossigeno, indispensabile se consideriamo che il comparto, dalla crisi del 2008 ha visto crollare l’occupazione del 50 per cento. Troppo, se si considera che l’edilizia, in un territorio come il nostro dove l’industrializzazione non c’è stata, rappresenta il comparto economico più importante».

L’edilizia che è direttamente collegate ad ogni tipo di infrastrutturazione che Confindustria, al pari dei sindacati dei lavoratori, rivendica per la provincia di Oristano. Dice Ruggiu «Infrastrutturare il territorio significa anche potenziare i collegamenti: con l’esterno, ad esempio intervenendo sul porto; interni, adeguando il sistema stradale e ferroviario drammaticamente arretrato rispetto al quadro nazionale che assegna alla Sardegna appena il 56 per cento della rete stradale e addirittura il 23 per cento di rete ferrovia».

E poi ci sono alcune importanti novità per il territorio, come, l’acquisto dell’Sbs da parte della Società bonifiche ferraresi. La valutazione, su questo aspetto, è positiva: «L’arrivo di nuove imprese, con un piano industriale che dovrà finalmente creare occupazione e valorizzare il patrimonio della Sbs, non può che essere visto positivamente da parte nostra – dice Ruggiu – se per una serie di motivi il Sistema Arborea non ha voluto partecipare all’acquisto della Società, non vedo per quale motivo non lo debba fare una società italiana che investirà nel territorio».

Un ultima considerazione Giuseppe Ruggiu la riserva per il progetto Ivi Petrolifera «È un ottimo progetto: riqualificherà a potenzierà l’offerta turistica di Oristano».