La Nuova Sardegna

Oristano

La rotta dei migranti non passa da Oristano

di Michela Cuccu
La rotta dei migranti non passa da Oristano

Gli stranieri in provincia sono appena l’1,8%. I romeni sono i più numerosi I dati del 2015 confermano come il fenomeno rimanga molto marginale

10 gennaio 2017
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ORISTANO. Nell’arco di un anno sono aumentati: 173 residenti in più. Eppure la presenza di cittadini stranieri in provincia continua ad essere fra le più basse a livello nazionale: appena l’1,8 per cento dell’intera popolazione. I dati sono quelli ufficiali, gli ultimi pubblicati dall’Osservatorio sulla popolazione straniera residente in provincia della Prefettura e fanno riferimento al 2015.

Se è vero che è stato l’anno che ha segnato il maggior numero di presenze straniere, aumentate di 653 unità rispetto al 2010, è altrettanto fondato considerare come in questa provincia il fenomeno continui a essere decisamente marginale. A questo c’è da aggiungere come molti migranti accolti, per l’esattezza 164, prima di essere sottoposti all’identificazione e alla verbalizzazione della domanda di asilo, abbiano lasciato volontariamente le strutture che li ospitavano: si tratta soprattutto di cittadini eritrei, nigeriani e pachistani.

Dai numeri emerge la limitata portata del fenomeno immigrazione. In provincia risiedono in totale 147mila 631 persone, di queste, gli stranieri sono 2.656. La maggioranza è di donne, 1.616, contro 1.040 maschi. I minorenni sono invece 336. Il saldo fra cittadini comunitari ed extracomunitari è quasi in pareggio: 1.285 provengono dall’Unione Europea, 1.371 sono invece cittadini extracomunitari. Per i minori il rapporto è diverso: gli extracomunitari in questo caso sono più del doppio, 232, contro 104 comunitari.

Al 31 dicembre 2015 il numero dei profughi accolti nelle diverse strutture di accoglienza distribuite in provincia, dieci per l’esattezza, erano in totale 544: 434 maschi, 110 donne, sedici minori.

Tornando ai residenti, arriva un’ulteriore conferma: gli stranieri in provincia sono per la stragrande maggioranza europei. La nazionalità prevalente è quella romena, che rappresenta il 33,7 per cento del totale, seguita da quella marocchina, con l’11,6 per cento, quindi la cinese con l’8 per cento, la senegalese col 4,3 per cento fino alla serba con una percentuale di residenti in provincia che si ferma all’1,8.

Se le percentuali non bastano, ecco le cifre: 896 sono gli stranieri residenti che provengono dalla Romania. La comunità extracomunitaria più numerosa arriva invece dal Marocco: 308 residenti. Prendendo i dati relativi al continente di provenienza, si ottiene un quadro ancora più chiaro: il 57,3 per cento degli stranieri residenti in provincia arriva dall’Europa, seguita dall’Africa con il 22,7 per cento e dall’Asia che si ferma al 14,2. I residenti provenienti dal continente americano sono appena il 5,6 per cento, fanalino di coda, l’Oceania che si ferma allo 0,2 per cento.

Prendendo in esame i dati della sola città capoluogo, si vede come all’ufficio anagrafe del Comune al 31 dicembre 2015 risultavano iscritti 779 stranieri, dei quali, 99 minori. La nazionalità maggiormente rappresentata è anche in città quella romena con 255 residenti, al secondo posto la Cina con 104 residenti. La Cina è anche l’unica nazione a segnare una diminuzione di residenti in città, scesi in un anno di 12 unità.

È la ricerca del lavoro a far arrivare il maggior numero di stranieri. In totale risultano 700 i rapporti di lavoro registrati al Csl, dei quali, la maggioranza sono impieghi presso famiglie (badanti) che risultano in totale 381, al secondo posto agricoltura e pesca (80) e commercio (69). Molti lavorano autonomamente: alla Camera di Commercio risultano infatti 534 imprese attive, pari al 3,08 per cento, con una preponderanza delle imprese commerciali: 271, quasi tutte intestate a cittadini extracomunitari.

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