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Mont’e Prama, 5 proposte per le permute dei terreni

Mont’e Prama, 5 proposte per le permute dei terreni

CABRAS. Cinque gruppi di proprietari di terreni che si trovano nell’area di Mont’e Prama hanno risposto all’avviso del Comune che chiedeva la disponibilità a un accordo di permuta. I cinque gruppi di...

29 gennaio 2017
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CABRAS. Cinque gruppi di proprietari di terreni che si trovano nell’area di Mont’e Prama hanno risposto all’avviso del Comune che chiedeva la disponibilità a un accordo di permuta. I cinque gruppi di proprietari riuniscono 8 persone, le cui manifestazioni di interesse sono relative a 3 ettari di terre sottoposte a vicolo e 1,60 ettari fuori vincolo.

Dopo che il consiglio comunale di Cabras aveva approvato all’unanimità l’ipotesi di proporre una permuta ai proprietari di terreni vicino all’area di scavo, a dicembre è stato pubblicato un avviso diretto ad acquisire manifestazioni di interesse da parte dei proprietari dei terreni circostanti l’Area Archeologica di Mont’e Prama, su cui è stato disposto il vincolo indiretto da parte della Soprintendenza.

«L’Amministrazione Comunale, attraverso questo avviso, ha l’obiettivo di rendere ancora più efficace la salvaguardia del sito archeologico di Mont’e Prama. Nei prossimi giorni gli uffici contatteranno i proprietari per elaborare una proposta di permuta», dichiarano il sindaco Cristiano Carrus e il consigliere delegato all’Agricoltura Gianni Meli.

«Siamo convinti che con questa iniziativa si rappresenti la volontà di questa amministrazione di tutelare il sito e contemporaneamente l’attività degli operatori agricoli di Cabras», dichiara l’assessore alla Cultura Fenisia Erdas.

Durante l’ultima campagna di scavi estiva, era stato riportato alla luce un pezzo di muro in basalto e arenaria della lunghezza di oltre 15 metri, la cui struttura, secondo il responsabile degli scavi Alessandro Usai, della soprintendenza di Cagliari, è sicuramente nuragica. Gli scavi però hanno interessato solo il tratto contenuto all’interno dell’area recintata. «Per poter indagare all’esterno, visto che si tratta di terreni privati – aveva detto Usai – occorrono le autorizzazioni».

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