Finte identità per avere l’auto A processo
ORISTANO. La prima mossa era fingersi interessati all’acquisto di un’auto. La seconda era quella di mostrare il documento d’identità per poi ottenere il finanzia,mento. L’auto la si sarebbe dovuta...
ORISTANO. La prima mossa era fingersi interessati all’acquisto di un’auto. La seconda era quella di mostrare il documento d’identità per poi ottenere il finanzia,mento. L’auto la si sarebbe dovuta pagare a rate, ma il problema era che l’intestatario delle rate non era poi quello corretto. Succedeva infatti che i documenti presentavano identità e dati fasulli e così si mise in piedi la truffa per la quale sono imputati Remo di Paolo e Rosetta Penza di Mugnano di Napoli, Francesco Incoronato e Vincenzo Salino entrambi di Napoli. I quattro sono difesi dagli avvocati Manuela Cau, Piero Aroni e Giannella Urru. In aula è toccato ad alcuni concessionari d’auto spiegare come i quattro mettevano in piedi il raggiro che andò avanti per diverso tempo consentendo anche discreti guadagni a chi l’aveva messo in pratica. Ora però i quattro devono rispondere dell’accusa di truffa mossa dal pubblico ministero Daniela Muntoni.
La prossima udienza di fronte al giudice monocratico Maurizio Lubrano è stata fissata per il 6 novembre.