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La lezione della storia per difendere la democrazia

ABBASANTA. Tenere viva la memoria sui passi falsi dell’Umanità e sulle conseguenze che totalitarismi e guerre hanno comportato è un atto dovuto verso chi ha sacrificato tanto in nome della giustizia...

26 aprile 2017
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ABBASANTA. Tenere viva la memoria sui passi falsi dell’Umanità e sulle conseguenze che totalitarismi e guerre hanno comportato è un atto dovuto verso chi ha sacrificato tanto in nome della giustizia e della libertà e un dovere verso le nuove generazioni, perché la consapevolezza del prezzo pagato per difendere i principi della democrazia sia per loro un faro. Questa la lezione che si è tenuta nella scuola media con alcuni giorni d’anticipo sulla giornata simbolo della Liberazione. Sabato l’abominio dell'Olocausto, il secondo conflitto mondiale e la sconfitta del Nazifascismo sono stati ripercorsi con una rappresentazione teatrale ispirata al libro Il forno e la sirena di Giacomo Mameli.

Nello spettacolo Storia di un uomo magro l’attore Paolo Floris si è calato nei panni di Vittorio Palmas, un militare di Perdasdefogu che evitò la camera a gas perché non abbastanza sottopeso da essere sottoposto al trattamento in un forno crematorio. Il secondo episodio messo in scena per gli studenti delle medie e per gli alunni di quarta e quinta elementare era ambientato in una Cagliari bombardata dagli Alleati. Al suono della sirena il soldato Antonio Brundu fuggì da casa per nascondersi nel rifugio antiaereo. Al suo ritorno trovò solo macerie. «Gli alunni - ha detto il dirigente scolastico Carlo Passiu - dovrebbero fare tesoro degli episodi narrati per capire la mostruosità delle guerre e per contribuire a evitarle in futuro». (mac)

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