La Nuova Sardegna

Oristano

Nuovo appello per Doddore Meloni: "Non fatelo morire in carcere"

Doddore Meloni durante un processo
Doddore Meloni durante un processo

L'avvocata Cristina Puddu ha presentato al magistrato di sorveglianza un'istanza per ottenere i domiciliari

07 giugno 2017
1 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «Non c'è più tempo da perdere. Dopo 40 giorni di sciopero della fame, la vita di Doddore Meloni è appesa a un filo. L'irreparabile può succedere da un momento all'altro, metto in mano ai medici, alla direzione del carcere di Uta e al magistrato di sorveglianza di Cagliari la decisione se farlo morire in carcere».

Lo ha detto l'avvocata dell'indipendentista, Cristina Puddu, annunciando di aver presentato al magistrato di sorveglianza Daniela Amato una nuova istanza per l'esecuzione della condanna in regime di detenzione domiciliare per motivi di salute e al direttore del carcere di Uta Gianfranco Pala la richiesta di disporre un parere medico sull'aspettativa di vita del suo assistito «al fine di poter approntare ogni mezzo per raccogliere le ultime volontà del detenuto».

Per Cristina Puddu la detenzione non è compatibile con le condizioni di salute di Meloni, che è al 44esimo giorno di sciopero della fame e solo da poco ha ripreso a bere, ma solo mezzo litro di acqua al giorno. Inoltre, ha spiegato l'avvocata incontrando i giornalisti, nel centro clinico del carcere di Uta, dove Meloni è stato trasferito nei gironi scorsi, non gli è stato fatto alcun esame specialistico, neanche un elettrocardiogramma, solo un esame delle urine e del sangue dei quali peraltro non è stato reso noto l'esito.

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative