La Nuova Sardegna

Oristano

Turismo e imprese lo sviluppo passa per l’agroalimentare 

di Michela Cuccu
Turismo e imprese lo sviluppo passa per l’agroalimentare 

Iniziativa della Confapi sulle potenzalità del settore Murgia (Unionealimentari): «Sinergie sempre più efficaci»

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ORISTANO. Sfruttare il trend positivo delle presenze turistiche per favorire una nuova sinergia fra le piccole e medie imprese del settore delle vacanze e quelle dell'agroalimentare. Di questo si è discusso in una recente tavola rotonda organizzata dalla Confapi di Oristano dal presidente regionale, Mirko Murgia e dalla presidente di Unionalimentari, Manuela Murgia. Esperti e operatori del settore, del calibro dei docenti universitari Giuseppe Melis e Gianfranco Fancello, del direttore commerciale dell'aeroporto di Olbia, Lucio Murru, dell'antropologa e food blogger Alessandra Guigoni e Martino di Martino della Sin.Tur di Cagliari si sono confrontati sul tema importante del marketing territoriale, dove appunto la piccola e media impresa, che caratterizza il comparto, diventi protagonista di un progetto innovativo. Il 2016 è stato un anno record per il turismo sardo: con quasi 3 milioni di arrivi e una permanenza media di 4,6 giorni, pari a 13 milioni e mezzo di presenze nelle strutture ricettive. Numeri importanti che hanno riguardato anche l'oristanese, che, con 600mila presenze, ha registrato una crescita del trend del 10 per cento rispetto al 2015. Dati piccoli per la provincia, di fronte agli oltre 3 milioni di presenze registrati in Gallura, ma sui quali gli imprenditori locali stanno riflettendo. Possono infatti essere l'opportunità per favorire una maggior sinergia fra le piccole e medie imprese turistiche e dell'agroalimentare. La partecipazione ai lavori di numerosi titolari di piccole e medie imprese della provincia del settori del turismo e dell'agroalimentare ha confermato come sia altissimo l'interesse verso un progetto che punti ad invertire i dati sul consumo di prodotti agroalimentari che, anche nelle strutture turistiche, sono soprattutto di importazione. «La promozione dei nostri prodotti non è materia che si può improvvisare ma necessita di progettazione.Bisogna creare una rete di sinergie fra le aziende dei diversi comparti che ancora è debole – ha spiegato Manuela Corrias – il nostro territorio ha le caratteristiche per proporre una offerta completa che metta assieme le attrattive turistiche con i prodotti agroalimentari».

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