La Nuova Sardegna

Oristano

Troppo caldo nell’ambulatorio pensionato colto da malore

di Alessandro Farina
Troppo caldo nell’ambulatorio pensionato colto da malore

Bosa, l’episodio è accaduto ieri mattina nei locali dei Servizi territoriali a Santa Caterina Il problema è annoso: qualche giorno fa sono stati acquistati cinque ventilatori ma non bastano

02 agosto 2017
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BOSA. La quinta ondata di calore dell’estate 2017 in Sardegna era annunciata, ma l’attività negli uffici e ambulatori dei Servizi Territoriali, un vecchio stabile prefabbricato nato come scuola e poi riadattato all’occorrenza nel quartiere all'ingresso di Bosa dalla statale 129 bis, malgrado le alte temperature anche interne deve continuare. In un’ennesima lunga estate calda, nella struttura del rione Santa Caterina dove da tempo si registrano lamentele e richiami in tema di servizi logistici e periodicamente climatici. Con temperature che se all’esterno superano da giorni i 35 gradi centigradi, all’interno diventano proibitive per chi deve affrontare una visita, richiedere un documento, e per chi lavora tra uffici e ambulatori. Ieri mattina intorno alle nove a fare le spese di caldo e afa è stato un 78enne di Bosa. Che mentre aspettava il suo turno, è crollato per un malore nella sala d’aspetto. Subito soccorso dal personale, è stato trasferito dall’ambulanza della Croce rossa al Pronto Soccorso dell’ospedale per accertamenti. A causare il malore, è stato probabilmente un colpo di calore. L’episodio fa salire la tensione generale tra le mura dei Servizi Territoriali. «Quello del caldo è un problema che si ripete da anni, tutti gli anni» afferma il dirigente medico del servizio di Igiene pubblica Sergio Obinu. «Chiediamo di mettere a norma i locali, ma tutto viene sempre disatteso. In una struttura utilizzata principalmente da madri, bambini piccoli, anziani. Siamo al decimo anno di lamentele, occorre intervenire» l’appello del medico. Qualcosa nei giorni scorsi per la verità si è mosso dopo le segnalazioni: dal Comune sono arrivati alla struttura 5 condizionatori portatili, che sono stati collocati nel servizio veterinario e al consultorio, lasciando però scoperte sale d’aspetto, ambulatori e uffici. Dove già al mattino presto le temperature sono alte, proibitive nel pomeriggio, raccontano i dipendenti. «Le problematiche sono note. La struttura è del Comune e per la straordinaria manutenzione deve intervenire l’ente locale. Per quanto mi è possibile fare, posso adottare la misura delle ferie imposte per il personale che per varie ragioni non può lavorare in queste condizioni» afferma il responsabile Francesco Pes. Misura però, così le prime reazioni, che non piace, considerato che i problemi sono strutturali. «Nessuno chiede l’impossibile: ma che si provveda ad un sistema di climatizzazione efficiente», è la richiesta per il caseggiato a cui fa capo l’utenza dell’intera Planargia. Mentre c’è chi pensa che ormai si sia toccato il punto di non ritorno, e si possa arrivare alla drastica richiesta di chiusura dei servizi, in attesa che la struttura venga dotata almeno degli ausili climatici che riportino la normalità per utenti, pazienti e lavoratori.



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