La Nuova Sardegna

Oristano

Le suore lasciano la Casa di riposo

di Simonetta Selloni

Oristano, le Vincenziane via dall’ospizio: sono ormai anziane e non c’è ricambio

17 settembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Poche, avanti con gli anni, qualche malanno. Soprattutto, nessun ricambio generazionale, ridotto ai minimi termini dalla crisi delle vocazioni. E così le ultime tre suore Vincenziane (come conoscono tutti le Figlie della Carità) ancora in servizio nella Casa di riposo Eleonora d’Arborea, si apprestano a lasciare l’istituto nel quale da sempre hanno lavorato. Il 30 novembre andranno via, una decisione figlia di diversi fattori: intanto la scelta della Direzione generale che ha deciso di richiamare tutte le forze nella gestione delle Case dell’Ordine; quindi il fatto che l’età e le condizioni di salute non consentano più di svolgere il lavoro di coordinamento e gestione della struttura, dove le Vincenziane operano attraverso una convenzione stipulata con il Consiglio di amministrazione, (9 persone espressione di una sessantina di soci, eletto ogni quattro anni). Con loro, una trentina di dipendenti della cooperativa sociale Sirio, anche loro regolati attraverso una convenzione.

Andranno via, dunque. Curia e Cda si stanno muovendo per trovare alternative, ma non è semplice. «Siamo dispiaciuti, una presenza storica e costante, vista la disponibiltà delle suore che risiedono stabilmente in un’ala della Casa», sottolinea il cappellano don Antonio Muscas, che fa partedel Cda. Presenza costante, per tutti i cinquanta ospiti – ma la Casa si riposo può ospitarne una sessantina –. Anziani non totalmente disabili, anche se lo statuto, per espressa volontà di Vandalino Casu, il befattore che aveva lasciato lo stabile alla città, prevede che nel caso in cui si gli ospiti si ammalino durante la permanenza, non vengano abbandonati.

Sarà ora complicato trovare altre figure analoghe per coprire questo vuoto. La crisi di vocazioni non consente molti margini, bisognerà andar a cercare soprattutto tra nuove congregazioni, ma nell’isola la loro presenza è rara. In questo periodo anche i volontari vincenziani che operano attorno alla Casa hanno dato maggiori disponibilità di tempo, ma resta il problema concreto della gestione e direzione esecutiva della Casa di riposo, dell’organizzazione del lavoro, degli acquisti e di tutto quello che manda avanti quella che si è trasformata una piccola impresa che dà assistenza agli ospiti ma sforna anche una trentina di buste paga.

Si risolverà in qualche modo. La Casa di riposo, che dispone anche di due nuove ali frutto di generose donazioni, ha un grande terreno attorno ed è inserita nel progetto di Oristano Est. Nel suo terreno, ci sono ancora i ruderi di Villa Eleonora, che fu la residenza di Vandalino Casu. Pezzi di storia, così come sono le suore che si preparano – a malincuore – a lasciare la Casa.

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative