La Nuova Sardegna

Oristano

Abusi su minore, il 69enne resta in carcere

di Enrico Carta
Abusi su minore, il 69enne resta in carcere

Decisione del giudice dopo l’interrogatorio in carcere. L’indagato nega qualsiasi minaccia al ragazzo

29 settembre 2017
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MARRUBIU. Resta in carcere nonostante si sia discolpato. Ha rilasciato dichiarazioni spontanee, come consente la legge, per tirarsi fuori dalla pesante responsabilità che gli viene attribuita, ma queste non sono state sufficienti per evitargli altri giorni di carcere. Il pensionato di Marrubiu accusato di prostituzione minorile per aver ripetutamente abusato di un ragazzo di diciassette anni non ha scelto la strada del silenzio e, durante l’interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari Silvia Palmas, ha raccontato una verità diversa da quella che la sua, per il momento presunta, vittima aveva prospettato.

Il 69enne si trova dietro le sbarre a Massama da lunedì, in seguito al blitz dei carabinieri che l’avevano colto in flagranza di reato, mentre consumava il rapporto con l’adolescente nella sua vigna alla periferia di Marrubiu. Subito dopo il ragazzo aveva raccontato, attraverso l’audizione protetta alla presenza di uno psicologo, di essere finito in una spirale da cui non era più riuscito a uscire. Aveva affermato di essersi persuaso dopo tantissime e opprimenti insistenze. Avea poi detto che, dopo il primo episodio, l’anziano non aveva più mollato la presa. A quel punto, preoccupato per le conseguenze di quel gesto, si era visto costretto a cedere ai continui abusi che andavano avanti da luglio.

La versione dell’accusato che ha visto respinta l’istanza di scarcerazione presentata dal suo avvocato Gianfranco Siuni, pare però diversa. Di fronte al giudice ha ammesso solo di aver pagato le prestazioni sessuali del ragazzo e di avergli consegnato diverse centinaia di euro che erano quindi una ricompensa non solo per il lavoro in vigna, ma anche per i rapporti che costantemente venivano consumati.

Allo stesso tempo però ha dichiarato che nessuna delle prestazioni sessuali è stata ottenuta con la forza o sotto minaccia. A confermare questo c’è anche la contestazione che all’indagato è stata formulata dal pubblico ministero Rossella Spano e dove alle minacce non si fa cenno. Non è bastato questo per ottenere la scarcerazione: la decisione del giudice di confermare la custodia cautelare è infatti arrivata nella serata di ieri. Appare probabile che la difesa presenti riesame, ma per ora si resta fermi a quel che già era stato deciso lunedì.

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