La Nuova Sardegna

Oristano

Droga e banconote false, 11 arrestati

di Simonetta Selloni
Droga e banconote false, 11 arrestati

I carabinieri della Compagnia sgominano una banda accusata di spacciare stupefacenti e soldi contraffatti

15 novembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Stupefacenti e banconote false seguivano un unico canale, secondo una tecnica di marketing mix in cui i biglietti da 20 e da 50 euro arrivavano nel mercato della droga di Oristano e di alcuni centri limitrofi e nel Nuorese, assieme agli stupefacenti. L’inchiesta sullo spaccio di stupefacenti, ed immissione, detenzione e spendita di banconote false avviata nel mese di maggio 2016 dai carabinieri della Compagnia di Oristano e estesa anche a Ottana e in Campania, è sfociata ieri con l’arresto di 11 persone. Per sette di loro il Gip del tribunale di Oristano ha disposto la carcerazione, per tre i domiciliari, accogliendo integralmente le richieste della Procura della Repubblica. Ieri a tarda sera, però, i carabinieri hanno eseguito un fermo in flagranza di reato nei confronti di una persona a Masullas. Durante una perquisizione domiciliare (in tutto 17), sono state infatti trovate venti fialette di shaboo, una metanfetamina di tipo psicoattivo che procura gli stessi effetti della cocaina ma costa molto meno. Proviene soprattutto dalla Cina e dalle Filippine, nell’isola è stata sequestrata soltanto in altre tre circostanze. L’uomo, 49 anni, sarà processato stamattina per direttissima.

Operazione Melograno. I dettagli dell’inchiesta sono stati esposti nella caserma di via Loffredo dal comandante provinciale, colonnello Luciano Paganuzzi, dal comandante della Compagnia di Oristano, capitano Francesco Giola, che ha condotto le indagini, e dal procuratore della Repubblica del capoluogo, Ezio Domenico Basso. «L’inchiesta nasce dall’attività di prevenzione, ed è partita dal controllo di gente comune ma anche di pregiudicati. In particolare una persona che aveva troppi soldi in proporzione alle sue attività», ha spiegato il capitano Giola. Ottobre 2016, i carabinieri mettono gli occhi su Giovanni Dessì, allevatore di 53 anni di Villaurbana. Viene controllata una persona che esce dal suo ovile, sul Monte Grighine – poi risultato essere uno dei centri dello spaccio –. Ha con sé 7 grammi di cocaina. Ma ancora prima, sempre a Dessì riconduce il percorso di una banconota da 50 euro, risultata falsa e data per buona in un market di Villaurbana. Siamo ad agosto 2016.

Gli arrestati. Oltre che Dessì, il provvedimento di custodia in carcere viene notificato a due coniugi, Giovanni Mocci e Romina Ibba, 54 e 46 anni, residenti nella borgata oristanese di San Quirico; loro, secondo gli inquirenti, avrebbero venduto la droga, soprattutto cocaina, oltre che a Dessì a Mario Murgia, macellaio 51enne di Marrubiu ma con macelleria a Oristano, che con Dessì si sarebbe occupato della cessione stupefacente, prevalentemente cocaina, i quali si occupavano della “distribuzione a Oristano e provincia. Ancora, in carcere è finito Andrea Cauli, 48 anni, di San Quirico, mentre il figlio Matteo di 25 è stato mandato ai domiciliari dove si trovano anche Giuseppe e Luigi Ambrosio, 49 e 26 anni, padre e figlio di San Giuseppe Vesuviano: commercianti spesso presenti nell’isola, procacciavano le banconote da immettere nel mercato assieme alla droga. Nel carcere di Massama anche Domenico Lai, 38 anni di Ottana: avrebbe ceduto cocaina e marijuana ai due Cauli e a Michele Illotta, 46 anni di Simaxis, arrestato. I Cauli e Illotta avrebbero spacciato tra le province di Nuoro e Oristano. Le banconote false però sarebbero state affidate alle cure anche dei coniugi Mocci-Ibba.

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative