La Nuova Sardegna

Oristano

IL CASO 

Il sindaco: «I prefabbricati andranno ai più bisognosi»

ORISTANO. «I quattro prefabbricati sono stati già acquistati, ma ancora non si è deciso dove dislocarli. Certamente non tutti in via Ghilarza, intanto per non creare ulteriore emarginazione tra...

06 dicembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «I quattro prefabbricati sono stati già acquistati, ma ancora non si è deciso dove dislocarli. Certamente non tutti in via Ghilarza, intanto per non creare ulteriore emarginazione tra persone che già soffrono situazioni di disagio, ma anche perché gli oneri per le urbanizzazioni sarebbero troppo alti». Il sindaco Andrea Lutzu, all’indomani della bufala su Whatsapp in base alla quale il Comune sarebbe in procinto di costruire «12 maxi case da dare agli zingari», esplicita l’intervento che l’amministrazione farà in questo ambito. Se è vero che la precedente giunta Tendas aveva inteso richiedere i fondi – poi ottenuti – dal bando del ministero dell’Interno per dare risposte abitative ai Rom che vivono nella zona di via Rockefeller, è altrettanto vero che nella delibera di giunta del 17 giugno 2016 nessun riferimento specifico riguarda i Rom. Al di là degli intendimenti, ribaditi dall’allora assessore ai Servizi sociali Maria Obinu, quella delibera parla del «fenomeno del disagio abitativo e della marginalità sociale di soggetti e famiglie senza fissa dimora attraverso l’attivazione di un intervento socio-assistenziale diretto a fornire servizi di accoglienza abitativa e assistenza di lungo periodo».

La posizione di Lutzu è chiara. «Stabiliremo un regolamento per assegnare quelle case. Abbiamo tante situazioni di estrema gravità, abbiamo senzatetto che occupano alloggi temporanei, ci sono anche abusivi e ogni giorni ci sono casi drammatici». Fare la graduatoria della disperazione non è esercizio semplice. «Ho incontrato i rom, abbiamo un altro incontro la settimana prossima. Per l’area di via Rockefeller, è evidente che ogni progetto di riqualificazione sarà subordinato alla soluzione degli attuali occupanti».(si.se.)



Speciale Primo maggio
Primo maggio

La storia di Pietro Sanna, sopravvissuto dopo la caduta dal ponteggio: «Sono vivo, ma morto dentro»

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative