La Nuova Sardegna

Oristano

Busachi, un test di salute per la diga sul fiume Tirso

di Maria Antonietta Cossu
Busachi, un test di salute per la diga sul fiume Tirso

L’Enas si prepara a verificare le condizioni di tenuta della Eleonora d’Arborea Dopo le verifiche verranno predisposti interventi per migliorare la sicurezza 

10 dicembre 2017
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BUSACHI. È arrivato il momento di fare un check up al gigante di calcestruzzo semisommerso dalle acque del Tirso. L’Enas è in procinto di avviare un’indagine per verificare lo stato di conservazione della diga Eleonora d’Arborea, passaggio propedeutico al risanamento conservativo e alla messa in sicurezza della mastodontica opera inaugurata sul finire degli anni ’90. Le indagini geotecniche e geofisiche che l’Ente acque della Sardegna commissionerà tramite un appalto pubblico serviranno a rilevare le condizioni delle barre d’armatura che formano le cuciture della fondazione e a ricaratterizzare l’ammasso roccioso sottostante, di natura prevalentemente basaltica, vulcanica e granitica. Un complesso di strati interessato da processi di alterazione variabile e per questo da indagare nuovamente.

Il lavoro era stato prescritto nel 2015 dalla Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del ministero delle Infrastrutture per accertare il reale stato di conservazione dell’opera idraulica e la tenuta delle cuciture, messe in opera più di vent’anni fa. Una volta ricavato un preciso quadro della situazione saranno studiati gli interventi per migliorare la sicurezza dello sbarramento attraverso un’integrazione delle strutture di sottofondazione e il completamento dello schermo drenante realizzato alla base del colosso di Sa Cantonera.

Le indagini saranno condotte nel vano interno della diga tra il decimo e l’undicesimo concio dei trentacinque che formano la struttura. Il punto è raggiungibile attraverso un cunicolo posto a quasi 95 metri sul livello del mare; con la tecnica del sovracarotaggio saranno estratte due chiodature di prova della fondazione lunghe una decina di metri e costituite da barre in acciaio del diametro di 44 millimetri. Sulle barre e sui campioni di calcestruzzo saranno successivamente eseguite diverse prove di trazione, flessione e compressione.

La Cantoniera sul Tirso è attualmente in esercizio con quote autorizzate fino a 101 metri sul livello del mare in regime ordinario e fino a 105 in regime di piena, tredici in meno rispetto alla quota di massimo invaso che fa dell’Omodeo il bacino artificiale potenzialmente più grande d’Europa. Per il progetto, che dovrebbe comportare tempi di lavoro non superiori ai tre mesi, sono stati preventivati 253mila euro di spesa.

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