La Nuova Sardegna

Oristano

Il Museo del giocattolo cresce

Il Museo del giocattolo cresce

Ales, la struttura di Zeppara ottiene il riconoscimento regionale e pensa al futuro

15 dicembre 2017
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ALES. Si apre una nuova stagione per il museo del giocattolo tradizionale della Sardegna, che ha ottenuto il riconoscimento di Museo regionale. Un traguardo importante e certamente meritato; un’ esperienza didattica divenuta nel corso degli anni un museo tematico unico nel suo genere e rappresentativo di tutta la Sardegna.

Unico sicuramente per la ricchezza dei materiali esposti, per i criteri scientifici di classificazione e, in particolare, per la competenza e la passione del personale impiegato che negli anni ha saputo divulgare e trasmettere il valore di questa singolare raccolta. Il museo è stato, infatti, ideato e realizzato nel corso del triennio 1993- 96 da Nando Cossu, docente della Scuola Media Statale di Ales. La scuola, successivamente, ha donato la collezione al Comune di Ales, che, nella frazione di Zeppara, dove era presente un edificio scolastico inutilizzato capace di uno spazio espositivo di 450 metri quadri, ha realizzato il museo, formalmente istituito nel 2002.

Al suo interno si possono ammirare giocattoli che imitano armi, mezzi di trasporto, bambole, giocattoli da usare in movimento, che richiedono abilità nel lancio o per la produzione di suoni e rumori. È presente, inoltre, un'area laboratorio che consente la prova diretta dei giocattoli. Un successo in ascesa; la struttura viene visitata ogni anno da circa 4mila persone, un numero che sembra destinato a crescere, grazie al passaparola di nuovi visitatori sempre soddisfatti.

«Questo riconoscimento è un motivo di orgoglio per l’amministrazione e per tutta la comunità – dice il vice sindaco e rappresentante per la frazione Benvenuto Cotza –. Ci abbiamo creduto ed abbiamo partecipato al bando consapevoli delle potenzialità del nostro museo. Il nostro progetto ha risposto a tutti i requisiti richiesti dal bando e oggi, con il riconoscimento regionale, possiamo dire di contribuire a pieno titolo ad arricchire l’ offerta del panorama culturale isolano».

Ivana Fulghesu

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