La Nuova Sardegna

Oristano

La 131 tra buche e pericoli Accuse ad Anas e Regione

di Maria Antonietta Cossu
La 131 tra buche e pericoli Accuse ad Anas e Regione

I sindaci del Guilcer e del Barigadu denunciano lo stato di degrado della strada Sotto la lente c’è il tratto tra Paulilatino e Abbasanta quasi impraticabile

15 dicembre 2017
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ABBASANTA. Il problema della sicurezza della statale Carlo Felice torna prepotentemente d’attualità con la veemente protesta dei sindaci del Guilcer e del Barigadu, che reclamano un urgente intervento di manutenzione straordinaria nel tratto della statale compreso tra gli svincoli per Paulilatino e Abbasanta. Le centinaia di automobilisti che ogni giorno transitano lungo quel troncone viario sono costretti ad affrontare una vera e propria corsa a ostacoli per evitare i pericolosi dislivelli del manto stradale.

Le pessime condizioni dell’asfalto inducono molti a fare repentini cambi di corsia, una pratica che, soprattutto nelle ore notturne o di massima intensità di traffico, li espone al rischio di collisioni. Una situazione non più tollerabile secondo gli amministratori della zona, che si fanno portavoce di una larga fetta di utenti della strada: «Siamo fortemente preoccupati per lo stato di abbandono in cui versa la statale 131 nel tratto ricompreso fra Abbasanta e Paulilatino e per il disinteresse generale», esordiscono i presidenti delle Unioni del Barigadu e del Guilcer in una lettera di protesta inviata all’Anas, agli assessori regionali ai Lavori Oubblici e ai Trasporti e al prefetto di Oristano. Giovanni Orrù e Alessandro Defrassu descrivono una situazione al limite. «La sede stradale presenta delle buche che rendono pericolosissima la percorrenza. Per evitare le buche diversi automobilisti transitano nella corsia di sorpasso creando gravi pericoli per la propria e la altrui incolumità».

I sindaci non nascondo lo sdegno per le condizioni di un’infrastruttura strategica per l’intero territorio regionale. «È vergognoso, si parla di un’arteria stradale che attraversa, collega e unisce tutta la Sardegna. I sardi – e chiunque arrivi nell’isola – percorrono la Carlo Felice trovandosi davanti agli occhi una situazione che crea sdegno e rabbia, ma che è soprattutto fonte di pericolo», rilevano i firmatari del documento congiunto, che alzano il tiro con il sarcasmo. «Tra questi viaggiatori ci saranno sicuramente anche i dirigenti dell’Anas, i membri della Giunta e del Consiglio regionale, che pensiamo provino un po’ di disagio e di vergogna pensando alle condizioni della strada e al fatto che ancora non sono intervenuti, ciascuno con i propri mezzi e poteri, per risolvere il problema».

Gli amministratori richiamano istituzioni e organi competenti alle rispettive responsabilità e invocano fatti. «Confidiamo in un intervento immediato e risolutivo: chi di dovere dovrebbe agire prima che si arrivi a parlare di danni e, sperando mai accada, di lutti».

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