I pescatori di Bosa chiedono strutture dedicate
di Alessandro Farina
Incontro tra la marineria professionale e la Guardia costiera Tra le esigenze, rendere fruibile il mercato del pescato
28 dicembre 2017
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BOSA. Sistema degli ormeggi, ricovero delle attrezzature, necessità di attivare un punto di sbarco del pescato. Queste le principali problematiche emerse nel corso dell’incontro promosso nei giorni scorsi dal comandante della Guardia costiera di Bosa, tenente di vascello Francesco Bernardi, con la marineria professionale che opera nella città del Temo. «Alla riunione ha partecipato un gran numero di pescatori, che voglio ringraziare», ha detto Bernardi. Un incontro necessario ad individuare in particolare problemi e possibili soluzioni ad una serie di questioni, alcune delle quali da tempo sul tappeto. Tra queste appunto quella del sistema di ormeggi sull’asta fluviale, del ricovero delle attrezzature, che spesso i pescatori sono costretti a lasciare sui moli che si affacciano sul fiume, e soprattutto del punto di sbarco del pescato, che deve avere una serie di caratteristiche. «Aspetto molto rilevante è la volontà di tutti i pescatori di avviare delle proficue interlocuzioni con l’amministrazione comunale e regionale, da coinvolgere per individuare spazi d’ormeggio appositamente dedicati ai pescatori», ha sottolineato il comandante. I pescatori professionisti chiedono vere e proprie strutture, anche leggere, che possano garantire servizi minimi essenziali come acqua e luce. Altra richiesta quella di rendere facilmente fruibile la struttura del “Mercato del primo pescato” di Bosa Marina, dedicandola non esclusivamente alla commercializzazione del prodotto ittico ma anche alla vendita di materie prime, ponendo le basi per un polo commerciale che consenta la ricettività anche dai paesi limitrofi. Soluzione già annunciata qualche mese fa dall’assessore comunale alla Pesca Silvia Tanda, dopo il nulla osta in arrivo dalla Regione considerato che fino al 2019 il mercato ittico di Bosa Marina poteva avere solo quella destinazione d’uso poiché costruito con risorse comunitarie. Le intenzioni dei pescatori sono state accolte favorevolmente dal comandante del Porto di Bosa, per il quale «La destinazione continuativa di spazi pubblici ad uso del comparto pesca potrebbe non solo restituire il ruolo di comprimaria importanza alla marineria bosana, che già storicamente il comparto rivestiva, ma soprattutto facilitare anche le attività di Guardia costiera in senso stretto», ha spiegato.
La Guardia costiera inoltre, rimane sempre a disposizione per eventuali consulti tecnici «Anche nel caso di coinvolgimento nelle scelte del partenariato del Flag Nord Sardegna, e per avviare eventuali progettualità a supporto della pesca tra quelle rientranti nel piano d’azione Pesca ed acquacoltura sostenibile nel Nord Sardegna».
La Guardia costiera inoltre, rimane sempre a disposizione per eventuali consulti tecnici «Anche nel caso di coinvolgimento nelle scelte del partenariato del Flag Nord Sardegna, e per avviare eventuali progettualità a supporto della pesca tra quelle rientranti nel piano d’azione Pesca ed acquacoltura sostenibile nel Nord Sardegna».