BOSA
Cossu: «Bilancio, occasione persa col rinvio del voto»
BOSA. Il consiglio comunale di venerdì scorso si è aperto con la condanna unanime da parte di tutte le forze politiche dell’incendio che ha devastato il lounge bar Le Quattro More. I consiglieri...
31 dicembre 2017
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BOSA. Il consiglio comunale di venerdì scorso si è aperto con la condanna unanime da parte di tutte le forze politiche dell’incendio che ha devastato il lounge bar Le Quattro More. I consiglieri hanno espresso solidarietà agli imprenditori colpiti e concordato su una risposta civile dell’intera collettività. Il sindaco Luigi Mastino ha sottolineato: «Credo dobbiamo tutti riflettere a fondo su quanto accaduto», mentre il capogruppo di Per Bosa, Piero Franco Casula, ha fatto una proposta: «La prossima riunione di consiglio comunale potrebbe essere convocata magari nell’aula magna delle scuole, perché rivolgendoci ai giovani possiamo lanciare un chiaro messaggio di democrazia e libertà ai cittadini». Avviata la discussione, dopo l’intervento di Luciano Curella del Pds lo stesso Casula, anche nome dell’Udc, ha chiesto di discutere i punti all’ordine del giorno escluso quello sull’approvazione del bilancio di previsione. «I documenti non sono arrivati ai consiglieri di minoranza nei venti giorni stabiliti», la motivazione. È poi intervenuto “per fatto personale”, in risposta ad una affermazione nella precedente seduta del consigliere Mario Piras della maggioranza. Non senza però più richiami del sindaco Mastino, sfociati in un’accesa discussione e nella proposta di votazione da parte del primo cittadino che segnerà la fine della seduta e il rinvio dell’intero pacchetto di misure economiche al prossimo 9 gennaio. La vice sindaco Maura Cossu ha affidato il suo pensiero ad un comunicato: «Oggi, la città aveva un’importante opportunità: approvare per la prima volta nella storia di Bosa il bilancio comunale entro il 31 dicembre. Questo avrebbe consentito una serie di vantaggi: avere le somme previste immediatamente disponibili dai primi di gennaio e investirle per le necessità più urgenti. Prima fra tutte l’installazione di 11 nuove telecamere, che avrebbero consentito maggiore sicurezza pubblica, deterrente al proliferare degli atti vandalici. Questo non è avvenuto a causa di chi ha votato contro questa opportunità. Non di singole persone ma per la cittadinanza, per la collettività. Ecco quello che è successo oggi, in una giornata già funestata da eventi delinquenziali».(al.fa.)