La Nuova Sardegna

Oristano

Termodinamico 

Liberu, critiche al progetto e accuse alla Giunta Pigliaru

ORISTANO. Anche il movimento Liberu ribadisce il “no” alla costruzione dell'impianto termodinamico a San Quirico. Un no che punta a «salvaguardare la salute dei cittadini di San Quirico e di Tiria,...

23 gennaio 2018
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ORISTANO. Anche il movimento Liberu ribadisce il “no” alla costruzione dell'impianto termodinamico a San Quirico. Un no che punta a «salvaguardare la salute dei cittadini di San Quirico e di Tiria, tutelare l'ambiente e preservare le attività economiche esistenti nell'area circostante la sede dell'impianto».

Laura Celletti, responsabile territoriale di Liberu ribadisce quelli che sono da sempre considerati punti deboli del progetto: «il consumo di 75 tonnellate di legname al giorno, con la produzione di 133 kg/h di polveri sottili contenenti metalli pesanti, il consumo del suolo, la possibile conversione dell'impianto a biomassa in bruciatore di rifiuti». Ma ci sarebbero anche altre criticità: «un condotto lungo circa 7 km per il trasferimento dell'energia elettrica prodotta, che passerà nei terreni attigui all'impianto; 110 proprietari di terreni, si vedranno espropriati di una porzione del possedimento per 10 m di larghezza in prossimità del cavo, senza tra l'altro esserne al corrente in quanto la precedete giunta comunale non ha dato comunicazione a quasi nessuno di questi». E ancora «la svalutazione degli immobili (terreni e case)» e l’obbligo, per i terreni confinanti, di non realizzare alcunché «per una porzione di 300 metri».

Critiche vengono rivolte alla Giunta Pigliaru «che ha autorizzato la costruzione dell'impianto e sta in tutti modi cercando di non concedere la possibilità al Comune di Oristano di bloccare il progetto passando per la soluzione della variante urbanistica del Puc».

Secondo Laura Celletti «l’operato della Giunta in questa vicenda evidenzia la totale assenza di democrazia in quanto, contro una comunità, due sindaci, due consigli comunali, associazioni, movimenti, partiti, continua a perseguire i propri scopi, approvando un impianto privato industriale in una zona agricola, per far produrre energia ad una multinazionale. Quali saranno i benefici che avranno le comunità? Nessuno».

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