La Nuova Sardegna

Oristano

Sindacopoli, finte consulenze e lavori mai eseguiti: violazioni per 5 milioni

Operazione della Guardia di finanza
Operazione della Guardia di finanza

La conclusione degli accertamenti della Guardia di finanza a due anni dall'avvio dell'inchiesta della Procura di Oristano

23 gennaio 2018
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ORISTANO. Il nucleo di polizia economico-finanziaria del Comando provinciale di oristano della Guardia di finanza ha concluso verifiche e controlli a società e professionisti che, a vario titolo, sono emersi nell’ambito dell’inchiesta “Sindacopoli”, condotta dalla Procura della Repubblica di Oristano (con il coordinamento del procuratore Ezio Domenico Basso) e ha riguardato vicende relative a numerosissimi appalti in tutta l’isola, tra cui i lavori di progettazione e costruzione di alcuni lotti della strada statale Sassari-Olbia. L’attività di controllo fiscale, che rappresenta lo sbocco della precedente indagine di polizia giudiziaria, si è conclusa in questi giorni e ha riguardato 8 società con sede a Roma, Forlì e Cagliari "che si sono aggiudicate - spiega una nota della Finanza - tramite metodi corruttivi, appalti per la costruzione della grande arteria stradale sarda" e due professionisti, che secondo gli inquirenti rappresentano "il trait d’union tra la componente politica in grado di influenzare le assegnazioni delle opere e le imprese stesse".

Si parla di "tangenti che non venivano pagate col vecchio metodo della “bustarella” bensì attraverso finte consulenze e progettazioni di lavori mai eseguiti, Espedienti grazie ai quali il denaro passava dalle società di costruzione a faccendieri che, con l’intervento di alcuni personaggi di spicco della politica regionale, pilotavano le nomine dei commissari di gara compiacenti". La finanza è convinta di aver messo in luce una serie di stratagemmi: "I casi più eclatanti riguardano finte progettazioni di ferrovie a Doha (Qatar) e in Serbia oltre a false consulenze per opere di ingegner ia per la realizzazione di un centro clinico anche questo in Serbia . Sono stati accertati anche casi di false progettazioni di opere pubbliche per il rifacimento di una parte delle linee ferroviarie nelle tratte Palermo–Messina e Macomer–Nuoro".

Altro caso eclatante riguarda "il pagamento delle tangenti per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia rinnovabile nella piana di Ottana . In quest’ultimo caso, le tangenti sono state giustificate mediante l’emissione di false fatturazioni per lavori mai eseguiti in Trentino - Alto Adige relativi al rifacimento di una strada a Madonna di Campiglio . Le fatture false emesse per giustificare le prestazioni fasulle, quindi, oltre a essere il veicolo con cui venivano pagate le tangenti ai pubblici amministratori e politici corrotti, dal punto di vista tributario hanno consentito di rivestire il denaro con una lecita giustificazione “di facciata”, nonché hanno contribuito anche a far pagare meno tasse perché, per chi le riceveva, non erano altro che costi sostenuti da poter registrare in contabilità: insomma, tutto formalmente ineccepibile".

Nel caso di uno dei professionisti, invece, le contestazioni riguardano non solo il fatto che non ha presentato le obbligatorie dichiarazioni dei redditi, diventando di fatto un evasore totale "ma anche che i proventi incassati - prosegue la nota della Finanza - derivano dai reati di corruzione e turbativa degli appalti. La legge, infatti, prevede che siano tassati anche i guadagni derivanti dalla commissione di reati".

Al termine delle attività, la Guardia di finanza ha segnalato all’Agenzia delle Entrate redditi non dichiarati e costi indeducibili per 4,6 milioni oltre a Iva per 1,2 milioni circa, e hanno denunciato per reati fiscali 7 amministratori di società. "Si è in attesa - conclude la nota - delle decisioni assunte dalle autorità giudiziarie competenti circa le proposte di sequestri preventivi per oltre 1 milione  di euro, somma corrispondente al totale delle imposte evase".

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