La Nuova Sardegna

Oristano

Demolizioni in vista all’ex Distretto militare

di Davide Pinna
Demolizioni in vista all’ex Distretto militare

A un primo intervento di sicurezza su parti pericolanti potrebbero seguirne altri L’ipotesi: riportare alla luce le mura medievali del convento di San Francesco

25 gennaio 2018
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ORISTANO. Forse la facciata medievale della convento di San Francesco sarà interamente visibile dagli oristanesi. Ancora non è una certezza, ma la prospettiva è seriamente presa in considerazione dal segretariato sardo del Ministero dei Beni Culturali. L'area in questione, comprendente il corpo medievale della chiesa e una parte considerevole del convento dei frati francescani, si trova in via Sant'Antonio: quando nell'Ottocento il Regno d'Italia incamerò i beni ecclesiastici, divenne di proprietà dell'esercito che modificò pesantemente le strutture preesistenti e realizzò nuovi edifici.

Proprio uno di questi edifici, per la precisione una aggiunta novecentesca che si affaccia sulla strada e nasconde la facciata e il chiostro retrostante, ha dato negli ultimi tempi segni di usura. Così il Ministero è intervenuto d'urgenza – anche perché quello è il tratto conclusivo della corsa alla stella che sarà disputata l'11 e il 13 febbraio – e ha allestito un cantiere per la messa in sicurezza dello stabile, chiudendo al traffico via Duomo. I mezzi dell'impresa cabrarese di Raffaele Camedda si sono occupati solo un lavoro sulle parti pericolanti dell'edificio.

L'ipotesi della demolizione completa però non è per niente remota. L'ex distretto militare è infatti oggetto da tempo di un progetto del Mibact che ha due obiettivi fondamentali: il recupero – attraverso il restauro – delle valenze storiche più significative del complesso e la sua rifunzionalizzazione, attraverso il trasferimento dell'Archivio di Stato che oggi paga un consistente affitto in un immobile di piazza Ungheria.

«Nei prossimi mesi – spiega l'architetto Patrizia Tomassetti del segretariato regionale del Ministero – valuteremo se l'aggiunta debba essere ripristinata o se possa essere rimossa, allo scopo di recuperare la valenza storica della facciata e del chiostro».

La valutazione non sarà fatta a cuor leggero, ma, trattandosi di edificio storico vincolato, in base alle indagini architettoniche e alle ricerche d'archivio. È però molto probabile che venga riconosciuta una valenza storico-culturale più significativa alla facciata – che tra l'altro potrebbe anche ospitare decorazioni medievali sui propri muri – cosa che porterebbe alla demolizione della aggiunta novecentesca.

Una significativa modifica per il progetto di recupero dell'area dunque, che permetterebbe agli oristanesi e ai turisti una migliore fruizione della vista di un pezzo storico e di particolare pregio artistico della città.

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