La Nuova Sardegna

BOSA. Lo si può vedere spesso pescare sulle rive del Temo lo splendido Airone Cinerino che ogni hanno, per svernare, arriva nella città del Temo. Un lieto ritorno, insieme ad altri volatili migratori come le anatre, che certifica probabilmente anche la buona salute delle acque del Temo. Ma quella dell’Airone che sceglie Bosa per la mitezza del suo clima anche in inverno, nei giorni scorsi si sono toccati i 23 gradi a mezzogiorno, è anche una bella storia di rispetto tra uomo e natura. Perché gli abitanti della zona di Su Seggiu quel grande volatile ogni tanto se lo ritrovano appollaiato sui balconi, sui tetti della auto e sulle strutture di sostegno dei pergolati. Così, giorno dopo giorno, l’iniziale diffidenza dell’Airone e la gentilezza degli uomini si trasforma in speciale fraternità. Gino (così è stato ribattezzato il volatile) l’Airone Cinerino è diventato insomma uno degli abitanti del quartiere, magari anche da aiutare quando la pesca non è fruttuosa e la fame si fa sentire per lui e la sua anima gemella. «Lo accudiamo sempre con dei pesci, che comprano un po’ tutti quelli che si fermano ad ammirarlo. Lui non scappa, anzi addirittura si avvicina alle persone, alle volte con la sua compagna», racconta un abitante di Su Seggiu. Una bella storia di rispetto, di affetto, di reciproca fiducia che racconta anche dell’anima nobile degli esseri umani, non sempre riferisce la cronaca portatori di “umanità” nei confronti degli animali più indifesi. Una storia che va di pari passo con l’attenzione verso altre specie animali che vivono nell’habitat del territorio comunale. Come il Grifone, che malgrado qualche “incomprensione” del passato comunque ha resistito tra le alture del Marrargiu. Dove, unico sito nell’intero territorio nazionale, nidifica da tempo immemorabile.

Alessandro Farina