La Nuova Sardegna

ORISTANO. Dopo l’armistizio dell’8 settembre, rifiutarono di combattere con i nazifascisti al pari di tanti altri soldati italiani. Per quel rifiuto, Diego Are di Santu Lussurgiu e Giovanni Battista Orro di San Vero Milis pagarono pesantemente. Come altri 800mila militari italiani furono catturati dai nazisti e mandati ai lavori forzati nei campi di internamento sparsi per la Germania. Alla fine della guerra molti non tornarono. Loro sì, riuscirono a rivedere il loro paese e la loro casa, ma quella tragedia rimase per sempre impressa in loro. Ieri sera, il loro sacrificio ha ottenuto finalmente un riconoscimento postumo. Il prefetto Giuseppe Guetta ha infatti consegnato nelle mani dei familiari le Medaglie d’Onore, conferite ai due internati militari dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La cerimonia si è svolta nell’ambito del convegno sul tema degli internati militari – una pagina su cui relativamente da poco si è iniziato a indagare a fondo – e sui sardi prigionieri dei lager nazisti. L’evento si è svolto in Prefettura in occasione della Giornata della Memoria. Le celebrazioni, organizzate in collaborazione con il Comune e la sezione provinciale dell’Associazione nazionale partigiani, di mattina si sono svolte all’Hospitalis Sancti Antoni, dove si è tenuto un dibattito con gli studenti delle scuole superiori. Si è parlato del programma di eutanasia attuato dai nazisti nelle cliniche per disabili, altra pagina nerissima della storia del Novecento.

Ma non solo i più grandi si sono affacciati in svariati modi al tema dell’olocausto. Alla scuola media Alagon, alla presenza del sindaco Andrea Lutzu e dell’assessore Gianfranco Licheri è stato piantato l’Albero di Anna in onore di Anna Frank.