La Nuova Sardegna

Oristano

I ceri benedetti introducono la magia del carnevale antico

di Enrico Carta
I ceri benedetti introducono la magia del carnevale antico

Sartiglia, gremi e componidori protagonisti della Candelora Dall’alba al tramonto la religione si mischia alla festa

02 febbraio 2018
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ORISTANO. Come se si fosse accorto che il troppo caldo avrebbe quasi snaturato la giornata, anche il clima si è adeguato alla tradizione. Il freddo ci riporta in inverno, lo faranno anche le nuvole e probabilmente la pioggia che accompagneranno le ventiquattro ore in cui la Sartiglia entra davvero nel vivo. Magari i protagonisti avrebbero preferito una giornata di sole splendente, ma in fondo così diventano più vere le ore della Candelora. Il termometro vicino agli zero gradi dei primi istanti del mattino non fa paura, perché i cuori saranno già caldi. Le luci dell’alba sembreranno raggi roventi e le luci fioche delle candele lampioni abbaglianti.

È l’effetto delle emozioni che regala una delle giornate più intime della Sartiglia, che si svolge quando la città è già concentrata sulla sua festa ma ancora non vive nel pieno dell’invasione di “forestieri” che invece arrivano nei giorni della giostra. Il momento, soprattutto quello delle messe celebrate alla presenza dei gremi e dei componidori, resta intimo. Parte silenzioso prima di diventare rumoroso e infine conviviale. L’inizio è tutto per il gremio di San Giovanni. Alle 7 del mattino nella chiesetta campestre di San Giovanni dei Fiori si celebra la messa antelucana in cui avverrà la benedizione dei ceri simbolo appunto della giornata della candelora. È in quel momento che le candele verranno consegnate al presidente del gremio Mario Perria che poi si occuperà di consegnarle al componidori Antonio Giandolfi, a su segundu Andrea Manias e a su terzu Andrea Piroddi. Questi, dopo aver ascoltato la messa, andranno per la loro strada a casa del capocorsa ad aspettare che trombe e tamburi annuncino l’arrivo del gremio. Succederà attorno a mezzogiorno e un quarto in via Cogoni.

Alle otto e mezza in Cattedrale si celebra invece la messa del gremio dei falegnami. Stesso copione, ma orari e protagonisti diversi. Il presidente Andrea Sanna riceverà a sua volta i ceri benedetti, poi attenderà che manchi un quarto a mezzogiorno per giungere all’appuntamento con le emozioni che dovrà trasmettere in tutto il loro vigore al componidori di San Giuseppe, Andrea Solinas. Il capocorsa sarà in via Ozieri assieme a suoi fidati scudieri Gianluca Russo e Alessio Garau. Sono gli apici di una giornata dal sapore antico sui passi della tradizione.

Tra tamburi e trombe si consolideranno anche le emozioni dei giovanotti della Sartigliedda. In questo caso è la Pro loco col suo presidente Andrea Cossu a fare gli onori di casa dopo la messa a Sant’Efisio. Ad attenderlo in via Tazzoli sono il componidoreddu Pietro Trogu, su segundu Filippo Corona e su terzu Gabriele Corrias.

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