La Nuova Sardegna

Oristano

Niente soldi per i malati terminali

di Enrico Carta
Niente soldi per i malati terminali

Accusa del Pd alla giunta Lutzu: «Tagliati i fondi per il progetto Ritornare a casa»

01 aprile 2018
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ORISTANO. «State tagliando i soldi ai malati più gravi». L’atto d’accusa è formalizzato, ma ovviamente un processo ha bisogno di prove per arrivare a dimostrare che l’imputazione era corretta. A sostenerla sono i consiglieri del Partito Democratico, Maria Obinu ed Efisio Sanna e il consigliere indipendente Francesco Faderico che hanno preparato una mozione sul taglio che ha preceduto la successiva sparizione dal bilancio comunale dei fondi per il piano “Ritornare a casa” che veniva cofinanziato dall’amministrazione assieme alla Regione.

I progetti riguardano una fetta importante di popolazione ovvero le persone affette da disabilità gravissime causate da malattie altamente invalidanti come la Sla, la sclerosi multipla, l’Alzheimer e ancora i malati psichici o altre persone in gravissime condizioni di salute come i malati terminali di cancro. Il funzionamento del progetto consentiva a tutte queste persone, di riflesso anche ai loro familiari, di passare a casa le fasi più difficili della loro esistenza quando ormai il male diventa ingestibile e viene accompagnato da un peggioramento delle condizioni di salute non più migliorabili. La Regione finanzia per l’80% il “Ritorno a casa”, il resto dovevano obbligatoriamente stanziarlo i Comuni. La legge, nel frattempo, è cambiata e ai Comuni è concessa la facoltà di stabilire da soli la percentuale con cui sostenere i progetti. «L’amministrazione Tendas con grandi sforzi e sacrifici – spiegano i tre consiglieri oggi all’opposizione – ha mantenuto la quota del 20% per tutto il 2016 e nel 2017 ha approvato una delibera di indirizzi in base alla quale dava chiare indicazioni agli uffici per il mantenimento dei massimi livelli assistenziali».

A settembre però la giunta Lutzu ha fatto il passo indietro modificando quella delibera e abbassando la quota a carico del Comune dal 20 al 12%. «È un taglio del 40% delle risorse rispetto al passato – proseguono i consiglieri di opposizione –. Come se ciò non bastasse, al momento, per i primi mesi del 2018 non è stata predisposta nessuna delibera di indirizzi sull’argomento e nel bilancio non ci sono le risorse accantonate per il progetto Ritornare a Casa, cosa che ci fa pensare che l’intenzione dell’amministrazione sia quella di non partecipare con proprie risorse ai piani personalizzati».

C’è dell’altro perché gli utenti lamentano che la quota a carico del Comune non è stata corrisposta per i mesi di gennaio, febbraio e marzo. Un disguido non da poco che rischia di mettere in difficoltà anche economiche famiglia che già si trovano alle prese con la non semplice situazione di dover far fronte alla situazione di salute precaria dei propri cari spesso in fase terminale. È per questo che si chiede un ritorno al passato, a quel 20% che garantiva la copertura intera dei piani personalizzati per i malati.

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