La Nuova Sardegna

Oristano

Poche informazioni e inglese insufficiente Le lacune del turismo

di Stefano Sulis
Poche informazioni e inglese insufficiente Le lacune del turismo

Al teatro San Martino il primo incontro degli specialisti A “Sardegna da aMare” potenzialità e problemi del settore

13 aprile 2018
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ORISTANO. Prima del pasto, ci vuole un bell’AperiTurismo. È stato il teatro San Martino a ospitare l’appuntamento d’esordio del ciclo di incontri organizzati dal Consorzio Uno in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università di Cagliari. Il primo meeting, “Sardegna da aMare” per proseguire coi giochi di parole, ha posto sotto la lente d’ingrandimento l’evoluzione del turismo balneare in Sardegna, evidenziandone le potenzialità e analizzando i coni d’ombra. Un bilancio di questo segmento vitale per l’economia regionale, chiamato a intercettare esigenze sempre più specifiche e a orientarsi verso le necessità del viaggiatore moderno. Due milioni e 800mila gli arrivi nel 2016 nell’Isola, con un incremento superiore alla media nazionale, grazie anche a una stagione estiva non più circoscritta ai mesi di luglio e agosto, ma che vede aumentare le presenze anche a settembre. A incentivare questa crescita, secondo un sondaggio effettuato intervistando un campione di turisti, il senso di sicurezza, la cortesia e – asso nella manica – le bellezze ambientali. Gli aspetti meno stimolanti, invece, i tesori artistico-culturali, le possibilità di shopping e le difficoltà nel reperire informazioni.

Emblematico, in quest’ultimo caso, il dato che evidenzia come in Sardegna sia indicizzato in inglese solo un quarto delle pagine web rispetto alle Baleari e un quinto rispetto alla Croazia. Lacuna non da poco in un settore rivoluzionato, negli ultimi vent’anni, dall’esplosione di internet che ha aperto seppur virtualmente le porte di ogni albergo del mondo.

Nonostante qualche carenza in ambito informativo, però, il turismo balneare sardo vive un momento estremamente florido, come certificato dall’aumento delle strutture ricettive, in particolare per quanto riguarda i bed & breakfast e gli impianti di lusso. Diverse le testimonianze fornite dai rappresentanti di alcune tra le più rinomate strutture isolane, i quali hanno evidenziato esperienze e iniziative intraprese per fornire offerte sempre più variegate e intercettare un pubblico quanto più eterogeneo. Questo, ad esempio, il presupposto che ha spinto il Tiliguerta Camping a dotarsi di una Dog Beach, per interessare quei viaggiatori che non si separano dai propri animali. Stessa base di partenza per il Falkensteiner Resort Capo Boi, focalizzato su un’offerta stimolante per le famiglie. Il secondo appuntamento cambia dimora: il 10 maggio a Cagliari per “Sardegna outdoor e alternativa”.

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