TORANGIUS
Orti urbani, domani se ne affidano 42
ORISTANO. Cibo sano a chilometro zero, affidato alle mani di 42 orticoltori che hanno trasformato una zona un tempo abbandonata in un’area dove vengono coltivati ortaggi per uso domestico. Sono gli...
19 aprile 2018
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ORISTANO. Cibo sano a chilometro zero, affidato alle mani di 42 orticoltori che hanno trasformato una zona un tempo abbandonata in un’area dove vengono coltivati ortaggi per uso domestico. Sono gli Orti urbani di Oristano, si trovano nella zona di Torangius e domani alle 10 sarà inaugurata la nuova stagione del progetto.
Gli Orti urbani sono stati assegnati con un bando pubblico. La regola principale è che gli orticoltori praticheranno coltivazioni di tipo biologico.
«È stato scelto di evitare l’uso di sostanze chimiche, concimi e fitofarmaci, per fare sì che gli Orti Urbani rappresentino un piccolo ma concreto esempio di come si possa coltivare cibo sano a chilometro zero – dice l’assessore all’Ambiente Gianfranco Licheri –. Inoltre, gli orti hanno una forte valenza sociale, come luoghi di aggregazione ma anche di riscoperta del legame con la natura anche per chi vive in città».
Orti urbani è un progetto che viene sostenuto oltre che dal Comune di Oristano, anche da numerosi associazioni ed enti: Assl, Osvic, Ex Esposti amianto, la cooperativa Il Seme, Coldiretti, Italia Nostra e Anci Nazionale.
Allo sviluppo del progetto contribuisce un partner privato, Brico ok di Oristano, che ha messo a disposizione degli ortolani e ortolane le attrezzature necessarie alla sistemazione degli spazi.
Domani ci sarà anche un importante momento di educazione ambientale per le scuole. Alcune classi della scuola primaria Sacro Cuore di via Amsicora, che nel cortile di scuola coltivano ortaggi, verranno in visita agli orti urbani accompagnati da educatori ambientali. Avranno occasione di comprendere a fondo il valore dell’iniziativa e si confronteranno con i “colleghi” orticoltori adulti.
Gli Orti urbani sono stati assegnati con un bando pubblico. La regola principale è che gli orticoltori praticheranno coltivazioni di tipo biologico.
«È stato scelto di evitare l’uso di sostanze chimiche, concimi e fitofarmaci, per fare sì che gli Orti Urbani rappresentino un piccolo ma concreto esempio di come si possa coltivare cibo sano a chilometro zero – dice l’assessore all’Ambiente Gianfranco Licheri –. Inoltre, gli orti hanno una forte valenza sociale, come luoghi di aggregazione ma anche di riscoperta del legame con la natura anche per chi vive in città».
Orti urbani è un progetto che viene sostenuto oltre che dal Comune di Oristano, anche da numerosi associazioni ed enti: Assl, Osvic, Ex Esposti amianto, la cooperativa Il Seme, Coldiretti, Italia Nostra e Anci Nazionale.
Allo sviluppo del progetto contribuisce un partner privato, Brico ok di Oristano, che ha messo a disposizione degli ortolani e ortolane le attrezzature necessarie alla sistemazione degli spazi.
Domani ci sarà anche un importante momento di educazione ambientale per le scuole. Alcune classi della scuola primaria Sacro Cuore di via Amsicora, che nel cortile di scuola coltivano ortaggi, verranno in visita agli orti urbani accompagnati da educatori ambientali. Avranno occasione di comprendere a fondo il valore dell’iniziativa e si confronteranno con i “colleghi” orticoltori adulti.
