La Nuova Sardegna

Oristano

Commercianti disuniti alla meta

di Simonetta Selloni
Commercianti disuniti alla meta

Rievocazione medievale, aderiscono in tre su sessanta operatori del Centro commerciale naturale

23 aprile 2018
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ORISTANO. «L’impressione è che i commercianti oristanesi viaggino per corporazioni. Significa che mandano avanti le loro iniziative e si disinteressano, anzi, non accettano le proposte che arrivano dall’esterno. Anche se queste proposte potrebbero aiutarli a uscire dalla crisi». Lo dice Marinella Foddis, imprenditrice di eventi e organizzatrice dell’inizitiva “Su pannu de is tzaracus de tzilleri”, una riedizione della Corsa delle botti. Sabato dalla mattina a sera inoltrata il centro storico di Oristano, da Piazza Eleonora a Piazza Roma fino a via Tirso, invasi da figuranti medievali, banchetti di spezie e oggettistica dei tempi della giudicessa Eleonora. Ma soprattutto, tanta gente: almeno tremila persone. Manco a dirlo, negozi aperti tutto il giorno.

Verrebbe da dire però che Marinella Foddis “balla da sola”. Lei e chi la sostiene nell’organizzazione non hanno avuto l’adesione dei commercianti del Centro commerciale naturale, quelli che hanno i negozi nella location scelta per la riedizione dell’Oristano medievale. Eppure proprio in questi giorni, gli animatori del Centro commerciale naturale – complessivamente 60 esercenti – si sono riuniti per trovare nuove idee, con l’obiettivo di rivitalizzare il centro storico uscendo dai soliti saldi. E pensare che tra le linee guida di questo rilancio ci sono la valorizzazione del centro della città e il coinvolgimento della comunità locale. Tutto bene, e allora?

E allora c’è che nel momento in cui ai commercianti è stato chiesto un impegno concreto a sostegno della Corsa delle botti, il risultato è stato un disinteresse quasi totale. «Ci è sembrato ovvio rivolgerci al Centro commerciale naturale, visto che la rievocazione medievale si è svolta proprio nel centro storico – dice Marinella Foddis –. Avevamo inizialmente proposto un contributo di una quarantina di euro, ma la proposta, portata all’associazione, non è stata accolta. Avremmo offerto uno spazio nei banner pubblicitari sulle transenne. Siamo poi scesi a quindici euro. Hanno risposto in tre». Tre su sessanta: per la cronaca: Rita Musso, titolare del negozio George Hansen, Luisa pelletterie, e Seduzione, tutti in piazza Eleonora.

«Capisco le difficoltà del momento, ma sarebbe importante che ciascuno iniziasse a investire su se stesso, oltre che contestare e criticare quel che fanno gli altri. Noi vorremmo anche sganciarci dai contributi che il Comune eroga, e anche in questo caso ha erogato, che riguardano l’aspetto logistico, importante quanto si vuole. Ma proprio non si riesce a farlo, se nessuno risponde», conclude Marinella Foddis.

La manifestazione medievale ha raccolto il sostegno di una ventina di operatori, praticamente nessuno con l’attività in piazza Eleonora – fatta eccezione per le tre esercenti del Centro commerciale naturale –. È vero che l’Associazione sta cercando strumenti per il suo rilancio, tra i quali anche l’individuazione di un manager che studi le tecniche di marketing, ma alla fine dei conti è singolare che, nel frattempo, non si approfitti anche delle iniziative che possono dare visibilità. E che gli oristanesi hanno dimostrato di apprezzare. Tremila persone in piazza non sono poche. L’apertura dei negozi lo certifica, anche se i commercianti del Centro si sono chiamati fuori quando sono stati interpellati per aderirvi.

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