Oristano nascosta, tornano alla luce i sotterranei degli Arborea
L'aiuto del georadar e una serie di esplorazioni per ricostruire la fitta rete di cunicoli usati come sistema di protezione dai signori della città
ORISTANO. Il tesoro della Oristano dei giudici di Arborea non è in superficie. Non è fatto di oro e gioielli, ma è ugualmente nascosto. È uno scrigno ricoperto oggi da strisce d’asfalto che seppelliscono quel sottosuolo non più impenetrabile e inesplorato.
È lì giù, a pochi metri di profondità, che qualcosa di ancora misterioso sta venendo alla luce anche grazie all’utilizzo del georadar del professor Gaetano Ranieri che ha messo a disposizione la stessa tecnologia utilizzata per esplorare il sottosuolo di Mont ’e Prama a Cabras facilitando gli scavi e il recupero dei meravigliosi reperti.
È lì giù che si trova la “Oristano nascosta”, nome che l’associazione di cui fanno parte Marco Piras, Antonello Manca, Maurizio Casu e don Gianni Pippia ha scelto di darsi.
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