La Nuova Sardegna

Oristano

TRESNURAGHES 

I Cento passi, gli alunni per la legalità

I Cento passi, gli alunni per la legalità

Ragazzi protagonisti nel giorno del ricordo delle vittime della mafia

24 maggio 2018
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TRESNURAGHES. Sono più di cento passi quelli dell’anello che dalla scuola media di Tresnurghes separano il percorso nelle vie del paese per ricordare Peppino Impastato, nel quarantesimo anno dal suo assassinio per mano della mafia, prima di concludere la manifestazione nuovamente a scuola. Nel giorno in cui l’Italia ricorda il sacrificio del giudice Falcone e della sua scorta, e di tutti gli uomini delle istituzioni, sacerdoti, giornalisti, imprenditori, semplici cittadini falciati dal piombo e dagli ordigni della piovra, i 40 ragazzi della scuola media che fa capo all’Istituto comprensivo di Bosa erano per strada, ieri mattina. Armati di cartelli con le frasi simbolo della lotta per la legalità, di cuoricini di carta da distribuire ai passanti con la semplice scritta “Ricordati di ricordare”. Perché la Democrazia, quella con la d maiuscola, vive della partecipazione e nel riconoscimento dei valori della Costituzione e delle leggi, unico argine alla prevaricazione del più forte sul più debole, il messaggio. Con gli alunni delle tre classi della scuola media le insegnanti che hanno curato il progetto sulla legalità, i carabinieri della locale stazione, i barracelli, il parroco Andrea Manca. In una giornata scandita da diversi momenti di musica e riflessione: sull’impatto delle ecomafie sull’ambiente e sull’uomo, di fronte alla statua di Padre Pio; nel ricordo di don Peppino Puglisi, a due passi dalla chiesa parrocchiale e dal centro dedicato ai desaparecidos Mastinu e Marras; di tante persone che hanno dato la loro vita proprio in difesa dei valori della convivenza civile. «Siamo qui per garantire la legalità, per fare si che le regole siano valide per tutti», ricorda l’assessore Giovanni Manca.

Martedì i ragazzi hanno visto il film “I Cento Passi” sulla vita e sull’impegno di Peppino Impastato, molto apprezzato dai ragazzi, che si sono poi trovati davanti all’ALbero della legalità, un ulivo “Da innaffiare, curare, coltivare perché resti vivo. Come i principi che dovete sempre coltivare nella vostra vita di tutti i giorni, nel vostro cammino futuro» l’ appello da Tresnuraghes.(al.fa.)

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