La Nuova Sardegna

Oristano

La replica: «Non sono argomenti da sindacato»

Il dirigente ribatte anche sugli straordinari: «Devo tutelare gli interessi dei contribuenti»

25 maggio 2018
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ORISTANO. Poche parole per chiudere la polemica. Il questore Giovanni Aliquò che lascerà Oristano il 1° giugno non filosofeggia più di tanto di fronte al documento del Sindacato autonomo di Polizia. All’accusa diaver messo in campo un’azione smisurata che non avrebbe dato risultati efficaci e immediati, il dirigente replica secco: «Non sono argomenti che rientrano nella materia delle relazioni sindacali per cui mi astengo dal commentare. I poliziotti sono vincolati a regolamenti che contemplano anche l’oggetto delle materie sindacali, non capisco quindi perché un argomento simile sia stato veicolato alla stampa». Ancor più netto sul fatto che non esistessero criticità maggiori rispetto al passato e che la polizia sia in possesso di strumenti ben più efficaci per reprimere il fenomeno della diffusione della droga: «La risposta è identica alla precedente».

Al Sap che lo accusa di aver costretto gli agenti a vestire i panni dei giudici sportivi risponde così: «Non mi risulta, il termine è molto tecnico e nessuno ha svolto questo ruolo».

Il documento però addita il “Metodo Aliquò” come ciò che ha originato notevoli malumori anche all’interno della Questura, dove Aliquò, si sostiene, avrebbe fatto più da ragioniere preoccupato di avere i conti in ordine che di gestire in maniera valida il personale, a discapito del lavoro dei poliziotti, dei servizi al cittadino e della sicurezza del territorio. «Devo tutelare anche i contribuenti perché un dirigente deve occuparsi del corretto impiego delle risorse – ribatte Aliquò –. Gli straordinari, per legge, non possono andare oltre un limite massimo né essere distribuiti a pioggia. Ho dato a ciascuno il suo tenendo conto dei contribuenti». E a chi è certo di ritrovare un clima sereno grazie all’arrivo del suo successore dice: «I rapporti con chi verrà dopo di me? Non sono un problema che devo affrontare». (e.c.)

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