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Primi interventi per il restauro dell’antico orologio

Primi interventi per il restauro dell’antico orologio

BOSA. Il Comune ha affidato il servizio di progettazione e direzione operativa per il restauro dell’orologio monumentale del Corso, le cui lancette sono ferme da tempo, ad una società di Oristano....

19 giugno 2018
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BOSA. Il Comune ha affidato il servizio di progettazione e direzione operativa per il restauro dell’orologio monumentale del Corso, le cui lancette sono ferme da tempo, ad una società di Oristano. La vicenda dello storico manufatto era balzata agli onori della cronaca lo scorso anno, quando via social era stata lanciata una campagna perché il prezioso orologio posizionato alla fine dell’ottocento sulla facciata della chiesa del Rosario riprendesse a scandire il tempo. A disposizione ci sono 10mila euro di fondi comunali, mentre un comitato aveva dato vita ad una raccolta fondi, che probabilmente sarà rilanciata considerato che i versamenti volontari non sarebbero stati fino ad ora quelli sperati.

A fine maggio il responsabile dell’area tecnica del comune di Bosa ha firmato una determina con la quale si da il via libera alla nomina di un tecnico qualificato che avrà l’onere della progettazione e sarà anche direttore operativo del restauro.

Ad occuparsi delle incombenze tecniche saranno i professionisti della “Restauro Arborense” di Oristano, che ha già dato la propria disponibilità all’esecuzione del servizio. La somma impegnata dal comune è di mille e cinquecento euro più iva, fondi già disponibili su un apposito capitolo di bilancio dell’ente locale. Non è improbabile a questo punto che anche la macchina dell’impegno civico si rimetta nuovamente in moto, tanto più con l’estate alle porte quando sarà magari possibile avere anche il sostegno dei turisti. L’idea è che personale qualificato smonti pezzo per pezzo il corpo interno dell’orologio, da trasportare in un laboratorio della penisola dove individuare gli elementi eventualmente da sostituire, per procedere infine al riassemblaggio. L’operazione è stata promossa dall’artista Mariano Chelo, che aveva mobilitato via social nella primavera 2017 non poche adesioni di cittadini. Grazie al comitato locale è stata quindi aperta una sottoscrizione, che sembra però segnare il passo visto che avrebbe fruttato per ora solo poche centinaia di euro. Nella scorsa primavera l’amministrazione civica, grazie alla disponibilità della ditta edile Piras, aveva sistemato un ponteggio utile per procedere ad una accurata ispezione anche della struttura esterna dell’orologio, risultata fortemente degradata. Il reticolo di tubi innocenti resta quindi al suo posto, con funzione di sostegno d’emergenza, in attesa del restauro che dovrebbe restituire il bene ai suoi splendori. (al.fa.)

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