Anche Sedilo entra nell’area di crisi
di Maria Antonietta Cossu
L’inserimento nell’ex polo del Centro Sardegna dopo le proteste del sindaco
09 agosto 2018
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SEDILO. Potrebbe essere arrivata a una svolta la vertenza aperta dal Comune per ottenere l'inserimento di Sedilo nell'area di crisi dell'ex polo industriale del Centro Sardegna. Alla vigilia del tavolo tecnico che ieri ha riunito nel capoluogo barbaricino il Comitato di coordinamento territoriale e l'assessore regionale alla Programmazione, il commissario straordinario della Provincia di Nuoro ha confermato al sindaco Salvatore Pes la volontà di includere Sedilo nella perimetrazione. Un passaggio atteso per settimane, dopo i segnali positivi emersi successivamente alle rivendicazioni avanzate dal primo cittadino.
Due mesi fa Pes era insorto contro l'estromissione del suo Comune adducendo le ragioni della contiguità territoriale con Ottana e ricordando il contributo dato in termini di forza lavoro e le ripercussioni dell'inquinamento ambientale.
«Sedilo è stato totalmente coinvolto nella depressione dovuta alla deindustrializzazione della piana di Ottana», rimarcava il sindaco in una nota inviata all'assessore Paci per chiedere di estendere a 25 il numero dei paesi coinvolti nel piano di rilancio.
Le successive interlocuzioni con il responsabile della Programmazione e con il commissario della Provincia sembravano aver preso una piega favorevole, ma dopo quello spiraglio si era aperta una lunga fase di stallo. Un silenzio che l'amministrazione era decisa a rompere anche coinvolgendo la minoranza consiliare, che si era detta disponibile a dare manforte in una battaglia di respiro ancora più ampio, che aprisse a prospettive di vero sviluppo industriale.
La situazione si è improvvisamente sbloccata martedì sera, alla vigilia del tavolo tecnico. «Il commissario Tidu mi ha dato garanzie sull'inserimento di Sedilo nell'area di crisi – ha riferito Salvatore Pes –. Ora rimaniamo in attesa delle note ufficiali di Provincia e Regione. Far parte della perimetrazione consentirà al nostro Comune di condividere le scelte di sviluppo di quell'area; il minimo, dato che Sedilo è tra i fondatori del Consorzio industriale di Nuoro e ha dato un altissimo contributo in termini di forza lavoro e ambientali». Intanto ieri è stato confermato il piano di rilancio dell'area di Ottana, che prevede investimenti a favore di nuove imprese per oltre sedici milioni di euro e altri due per le bonifiche.
Due mesi fa Pes era insorto contro l'estromissione del suo Comune adducendo le ragioni della contiguità territoriale con Ottana e ricordando il contributo dato in termini di forza lavoro e le ripercussioni dell'inquinamento ambientale.
«Sedilo è stato totalmente coinvolto nella depressione dovuta alla deindustrializzazione della piana di Ottana», rimarcava il sindaco in una nota inviata all'assessore Paci per chiedere di estendere a 25 il numero dei paesi coinvolti nel piano di rilancio.
Le successive interlocuzioni con il responsabile della Programmazione e con il commissario della Provincia sembravano aver preso una piega favorevole, ma dopo quello spiraglio si era aperta una lunga fase di stallo. Un silenzio che l'amministrazione era decisa a rompere anche coinvolgendo la minoranza consiliare, che si era detta disponibile a dare manforte in una battaglia di respiro ancora più ampio, che aprisse a prospettive di vero sviluppo industriale.
La situazione si è improvvisamente sbloccata martedì sera, alla vigilia del tavolo tecnico. «Il commissario Tidu mi ha dato garanzie sull'inserimento di Sedilo nell'area di crisi – ha riferito Salvatore Pes –. Ora rimaniamo in attesa delle note ufficiali di Provincia e Regione. Far parte della perimetrazione consentirà al nostro Comune di condividere le scelte di sviluppo di quell'area; il minimo, dato che Sedilo è tra i fondatori del Consorzio industriale di Nuoro e ha dato un altissimo contributo in termini di forza lavoro e ambientali». Intanto ieri è stato confermato il piano di rilancio dell'area di Ottana, che prevede investimenti a favore di nuove imprese per oltre sedici milioni di euro e altri due per le bonifiche.