La Nuova Sardegna

Oristano

Nell’Oristanese è stato d’allerta

di Simonetta Selloni
Nell’Oristanese è stato d’allerta

I dati dell’istituto superiore di Sanità. Confermato il terzo malato. Gli esperti: ma niente allarmismi

15 settembre 2018
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ORISTANO. Sardegna colorata di giallo – il colore che solleva l’asticella dell’attenzione – con l’ eccezione della provincia di Oristano, rossa. Nella mappa epidemiologica dell’Italia in riferimento alla diffusione della Febbre del Nilo, contenuta nel bollettino dell’Istituto superiore della Sanità che riporta i dati rilevati dal sistema di sorveglianza attivato il 28 giugno scorso, il giallo indica le province a dimostrata circolazione del virus della West Nile solo nell’animale/vettore, il rosso anche nell’uomo. L’ultimo bollettino è del sei settembre e registra in Italia 365 casi confermati e 19 decessi. Sfuggono gli sviluppi recenti, tra i quali il terzo caso di contagio registrato in Sardegna. Ancora una volta, nell’Oristanese: dopo i due a Tramatza e Terralba (un 84enne ancora in ospedale a Sassari e un 72enne appena dimesso dal San Martino di Oristano), due giorni fa si è avuta la conferma del terzo. È un uomo di 76 anni di Arborea, ora nel reparto Medicina del San Martino. Le sue condizioni non sono gravi. Lo conferma il dirigente del Dipartimento Efisio Chessa: «È in reparto perché le sue condizioni non si sono mai aggravate. In Rianimazione vengono avviati i pazienti che sviluppano insufficienze respiratorie provocate dal danno neurologico, e non è stato questo il caso».

Nell’isola sono oltre quaranta i controlli eseguiti al laboratorio d’analisi del Policlinico di Monserrato, centro di riferimento regionale per l’accertamento diagnostico sulla WN. Il direttore del laboratorio d’analisi è Ferdinando Coghe: «L’ultimo controllo l’abbiamo fatto stamattina (ieri per chi legge ndr) ed è negativo. Abbiamo riverificato anche i donatori di cellule cordonali. I nostri dati sono in linea con quelli nazionali, solo una persona su 150 colpite dal virus sviluppa sintomi neuro-invasivi». Intanto martedì si riunirà l’unità di crisi regionale sulla West Nile. L’assessore alla Sanità Luigi Arru: «C’è una efficace rete di sorveglianza e fino a questo momento non ho ricevuto una red flag, ossia una segnalazione che evidenzi la necessità di attuare misure ancora più stringenti rispetto a quelle che già si stanno adottando. Attendo di conoscere i dati sulle condizioni meteo per il mese di settembre, dopo le piogge di agosto». E anche il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari, Alberto Laddomada, invita a non creare allarmismo: «Le misure di prevenzione sono state attuate da tempo, e estese anche alle trasfusioni di sangue». Per quanto riguarda la diffusione del virus negli animali, è lo stesso bollettino dell’Istituto superiore della Sanità a confermare che tutta l’isola è terreno fertile per la West Nile con i casi di positività accertati nell’Oristanese e in Ogliastra (uccelli), e zanzare nel Sassarese, mentre nel sud dell’isola sono in corso conferme di positività. Non a caso è un’isola in giallo, e i misteri questa volta non c’entrano nulla.

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