La Nuova Sardegna

Oristano

Dagli aerei all’evasione fiscale

di Simonetta Selloni

La società che puntava a gestire Fenosu accusata di non aver dichiarato introiti per 850mila euro

09 ottobre 2018
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SIMAXIS. Più che un anno da leoni, il 2016, per la società che allora aveva la gestione del distributore che si chiamava Drive In, è stato un anno da gazzelle. Con una certa agilità infatti, il sodalizio che gestiva l’impianto lungo la Statale 388 tra Oristano e Simaxis, era riuscita a evitare la presa del fisco. E a sottrarre ricavi non dichiarati per 850mila euro, riferibili all’attività di quell’anno. Anno di grande attività, quello, per la Drive In che attraverso la Ekologica Marmilla aveva prima ottenuto le quote messe all’asta dalla Provincia per la gestione dell’aeroporto di Fenosu. Una aggiudicazione finita male, tra revoche della Provincia e pronunce del giudice, me questa è un’altra storia.

Per tornare agli accertamenti della Guardia di finanza, l’agilità della Drive In si è rivelata con il fiato corto: tanto è che questa importante evasione fiscale è venuta alla luce grazie alle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Oristano. A dire il vero le Fiamme gialle erano già andate a controllare la stessa sede, per un’altra verifica fiscale che aveva dato risultati simili – omessa presentazione della dichiarazione dei redditi ed evasione milionaria –. Gli investigatori avevano anche acquisito quella che viene definita “scarna documentazione” riguardo i registri di carico e scarico del carburante, per circa un anno di attività del distributore. Questi registri sono stati la base dalla quale ricostruire il giro d’affari della ditta. Le conclusioni hanno portato alla constatazione dell’omessa presentazione della dichiarazione e ricavi non dichiarati né contabilizzati per circa 850mila, e Iva non corrisposta per circa 200mila. La disinvoltura della Drive In si sarebbe estesa anche alle pratiche riguardanti il personale, per quanto riguarda le ritenute previdenziali: sono sfuggite al versamento per una cifra di circa 12mila euro. Per dirla meglio, non sono neanche state operate. Naturalmente la posizione dei titolari sarà segnalata all’Agenzia delle entrate, in attesa di una più approfondita valutazione su eventuali profili penali.

C’è da dire, che la parentesi della Drive In si è chiusa oltre un anno fa. L’impianto è nel frattempo passato alla Isola Gas srl, con sede a Samassi, subentrata nella gestione attraverso un contratto di cessione in subaffitto di ramo d’azienda il 22 gennaio 2018, molto tempo dopo rispetto al periodo al quale si riferiscono i controlli e l’accertamento delle irregolarità da parte della Guardia di finanza. La specificazione è doverosa; come sottolineato dal presidente del Cda della Isola Gas, Mario Spada, «noi con chi ci ha preceduto non abbiamo alcun rapporto».

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