La Nuova Sardegna

Oristano

Il defibrillatore salva un 18enne

Enrico Carta
Il defibrillatore salva un 18enne

Simone Mocci di Ollastra colpito da arresto cardiaco. Si allenava a Santa Giusta con la squadra under

20 ottobre 2018
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SANTA GIUSTA. Un’azione, un contrasto, uno scatto. Sembra tutto normale e invece un istante dopo Simone Mocci, calciatore di 18 anni di Ollastra in forza al Santa Giusta, crolla a terra. Dalle primissime ore del mattino di ieri è ricoverato nel reparto di Rianimazione del Brotzu di Cagliari dopo un primo passaggio al San Martino. A salvargli la vita, anche se le condizioni restano assai critiche, è stato però l’intervento immediato col defibrillatore presente al campo sportivo di Santa Giusta.

Sono da poco passate le 7 del pomeriggio di giovedì quando il suo cuore si ferma per un attimo e tutta l’energia di un diciottenne sembra sparire. I compagni lo vedono finire giù, sul terreno del campo in cui si sta svolgendo l’allenamento della squadra under 18 del Santa Giusta Calcio. Qualcuno di loro si avvicina e dopo un attimo di smarrimento, capisce che bisogna intervenire. Viene richiamata l’attenzione dell’allenatore Salvatore Loddo che assieme ai dirigenti Matteo Garau e Sergio Piras presta i primi soccorsi.

I tre praticano il massaggio cardiaco e nel giro di una manciata di minuti si precipita al campo Alberto Caria, infermiere che segue da vicino le sorti del Santa Giusta. È quest’ultimo a utilizzare il defibrillatore e dare la scossa al cuore di Simone Mocci che però, probabilmente stava già battendo grazie al massaggio cardiaco. Un’altra manciata di minuti e arriva l’ambulanza medicalizzata del 118 che porta il ragazzo al pronto soccorso. Vengono quindi effettuati gli accertamenti prima del ricovero in Rianimazione e del successivo, ma quasi immediato, trasferimento al Brotzu.

La disperazione dei primi minuti, col passare delle ore, viene sostituita dalla speranza che tutto possa andare per il meglio e che il ragazzo possa presto uscire dal coma, mettendosi alle spalle questa terribile esperienza. Come avviene in casi del genere, servono però 48 ore prima che il paziente venga dichiarato fuori pericolo per cui è necessario attendere quasi per intero la giornata di oggi. Sembra anche, ed è una seconda notizia positiva, che gli accertamenti non abbiano evidenziato danni neurologici.

Come ciò possa essere accaduto, al momento, non è ancora chiaro. Basti pensare che proprio qualche ora prima dell’allenamento Simone Mocci aveva effettuato la visita medica dalla quale non erano emersi problemi che impedissero la sua partecipazione ad attività sportive di tipo agonistico. E allora si affaccia inevitabilmente l’ipotesi di una patologia non individuabile con la strumentazione classica. Sono però aspetti secondari. La speranza di tutti ora è un’altra.

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