La Nuova Sardegna

Oristano

Sartiglia senza pace: ora è scontro sul numero dei cavalieri

Simonetta Selloni
Sartiglia senza pace: ora è scontro sul numero dei cavalieri

Fondazione e Gremi vorrebbero limitarlo a 90, i sartiglianti chiedono che continuino a essere 120

29 ottobre 2018
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ORISTANO. Le diplomazie sono al lavoro, ma tra Fondazione Sa Sartiglia e Associazione cavalieri le distanze restano. Il tema, in vista della corsa alla stella che per il 2019 sarà il 3 e il 5 marzo, è il numero dei cavalieri ammessi alla giostra. La prassi degli ultimi anni vuole che siano 120, la Fondazione e i Gremi li vorrebbero ridurre a 90. E più i protagonisti, da una parte e dall’altra, si affannano a inviare segnali di distensione, più è chiaro che il punto di rottura è pericolosamente vicino.

Dimenticare il 2018. Prima di parlare dei numeri, meglio ricordare che quella dell’anno prossimo dovrebbe essere una sorta di reset rispetto alla Sartiglia di quest’anno. La corsa del doping, delle polemiche e delle inchieste: Componidori, cavalieri e persino qualche esponente della Fondazione indagati, pariglie saltate, controlli sotto accusa. E polemiche, a non finire. «Diciamo che vogliamo voltare pagina, proviamo ad andare oltre», dice il presidente dell’Associazione cavalieri Francesco Castagna.

La “quota 90”. I parametri pensionistici non c’entrano nulla: ma la Fondazione e i Gremi vorrebbero che il numero dei cavalieri in via Duomo fosse limitato a 90. «Stiamo discutendo di questi aspetti, ci sono possibilità di un accordo condiviso, nessuno vuole che questa linea passi a maggioranza», dice il direttore della Fondazione Francesco Obino. Questo per non appesantire la corsa e assicurarne maggiore fruizione anche dal pubblico, consentendo anche alle pariglie di non chiudere al buio. Ma sul punto ci sono parecchi mal di pancia. E ad averli sono i cavalieri, i protagonisti della corsa la cui organizzazione è però in capo alla Fondazione.

I cavalieri. Non ci stanno, ad arretrare. Sulla “quota 90” i cavalieri oppongono un rifiuto. Che sia più o meno edulcorato dalla diplomazia, è un altro paio di maniche. «Riteniamo che si debba comunque essere in 120, siamo invece favorevoli alla selezione con criteri severi per ammettere pariglie preparate», dice Castagna. Nemmeno la proposta del presidente della Fondazione Angelo Bresciani, di ridurre il numero delle pariglie di due all’anno per scendere alla “quota 90”, sembra di gradimento dei cavalieri.

Iscrizioni entro il 9. I cavalieri hanno una deadline: entro il 9 novembre si chiudono le iscrizioni per la corsa alla stella 2019. «Chi vorrà partecipare dovrà iscriversi e pagare la tessera 2019 – cinquanta euro – entro il 9 novembre», sottolinea Castagna. «Può anche darsi che magari ci siano meno di 120 iscrizioni, il problema così non si porrebbe». E per quest’anno è confermata l’affiliazione dell’Associazione cavalieri al Coni: un’iscrizione sulla quale per un certo periodo, post controlli, l’Associazione ha espresso più di un dubbio, ma che evidentemente ha retto.

Oggi incontro senza cavalieri. Intanto oggi si riunisce il Comitato tecnico che assume le decisioni legate all’organizzazione della Sartiglia. Ne fanno parte la Fondazione, il Consiglio d’amministrazione, i Gremi, il Comune e l’Associazione cavalieri. Quest’ultima non ci sarà perché Castagna non può partecipare e ha già inviato una nota al Comitato per spiegare le sue ragioni. «Ma non per polemica, un’assenza motivata», ribadisce il presidente dei Cavalieri. «Della riduzione del numero potremmo anche parlare, ma vogliamo arrivare a una soluzione condivisa. Cerchiamo di fare un percorso comune», aggiunge Obino. Ora bisogna vedere se le diplomazie riusciranno a ricomporre quella che, dichiarazioni ufficiali a parte, rischia di diventare una rottura.

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