La Nuova Sardegna

Oristano

«Bugie su Capo Frasca: promesse mai mantenute»

di Davide Pinna
«Bugie su Capo Frasca: promesse mai mantenute»

Servitù militari, il consigliere regionale Cera chiede il rispetto degli accordi Ai pescatori sinora non è arrivato alcun indennizzo e diverse aree restano chiuse

19 ottobre 2019
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TERRALBA. Promesse inattuate nella dismissione di spiagge, porticciolo e aree archeologiche e disagi per i pescatori nella ricezione degli indennizzi: il quadro tracciato da Emanuele Cera, sindaco di San Nicolò Arcidano e consigliere regionale di Forza Italia, per quel che riguarda il poligono militare di Capo Frasca non corrisponde agli annunci che si sono susseguiti negli ultimi anni da parte di Stato e Regione. «Ora, visto che il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi vuole avviare una cabina di regia Stato-Regione sulle servitù e il Demanio militare – spiega Cera in un’interrogazione presentata alla giunta regionale – c’è l’occasione di sopperire ai ritardi accumulatisi in questi anni e di introdurre nuovi impegni a favore della Regione, in una logica di riappropriazione del territorio regionale».

Sebbene il poligono rientri amministrativamente nel Comune di Arbus, molte delle questioni sollevate da Cera riguardano la provincia: la maggior parte dei pescatori attivi nell’area appartengono a marinerie dell’Oristanese ed è chiaro l’interesse della borgata terralbese di Marceddì in un rilancio turistico. Per quanto riguarda i pescatori, il problema va avanti da anni: sebbene teoricamente sia stato riconosciuto il diritto agli indennizzi anche per gli operatori del golfo di Oristano, sono ancora centinaia quelli che non ricevono un euro.

«Gli indennizzi vanno estesi anche ai soci armatori», spiega Cera. Si tratta di quei pescatori che conducono la propria attività all’interno di una cooperativa, che fino a oggi sono rimasti esclusi dai risarcimenti concessi, solo sulla carta, per l’impossibilità di praticare la loro attività durante il periodo delle esercitazioni. Ma anche sulla dismissione dei beni del demanio militare ci sono ritardi: «La spiaggia di S’enna ’e s’arca, il porto interno al poligono e le aree archeologiche non sono mai state dismesse e restituite alla Sardegna e ai Sardi» attacca Cera. A sancire la dismissione, teoricamente, è il protocollo d’intesa firmato a dicembre 2017 dalla ministra della Difesa, Roberta Pinotti, e dall’ex presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Nonostante i vari annunci il passaggio non si è mai concretizzato. All’interno del poligono si trovano due ville romane di particolare pregio, oltre che siti di epoca nuragica o precedente, e il porto interno sarebbe molto importante per l’attività dei pescatori. Oltre all’attuazione degli accordi, però, Cera chiede anche un loro ampliamento: «Nella nuova cabina di regia la Regione chieda anche la restituzione delle spiagge di Cala Brigantino e Salinedda e che venga consentito l’accesso da terra al porto interno anche ai diportisti».

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