La Nuova Sardegna

Oristano

Foto intime di una minorenne in una chat di 19 ragazzi

Enrico Carta
Foto intime di una minorenne in una chat di 19 ragazzi

Accusato un amico del fidanzato che “rubò” il materiale grazie all’utilizzo di un account e-mail

20 ottobre 2019
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ORISTANO. Volevano essere solo gesti d’amore. La possibilità di condividerli a distanza offriva un modo in più per sentirsi vicino al fidanzato. Qualcun altro però, attraverso una sincronizzazione di account per la posta elettronica, riceveva contemporaneamente le stesse fotografie e gli stessi filmati. Avrebbe dovuto avvisare di essere spettatore di quel rapporto a distanza tra i due fidanzati, ma si guardò bene dal farlo. Secondo le accuse, avrebbe invece utilizzato foto e filmati intimi per divertirsi con gli amici alle spalle della ragazza che così, ignara, si era ritrovata all’interno di una chat in cui altre diciannove persone, maggiorenni anche se da poco, potevano vedere tutto. Vedere e commentare nella stessa chat di Whatsapp, ma anche per le vie del paese dell’Oristanese in cui la vicenda è accaduta e devastare la psiche di una ragazzina che stava per compiere diciotto anni.

Arrivò la denuncia per tutti, ma alla fine in tribunale ci va uno solo. È il ragazzo – non mettiamo il nome né la provenienza dell’imputato per evitare che possa essere identificata la vittima – che aveva per primo divulgato tutto il materiale ora oggetto del procedimento arrivato sino al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Cagliari. Per tutti gli altri è arrivata l’archiviazione. Dal momento della denuncia a quello in cui si tentò di venire in possesso delle prove, avevano cambiato i telefonini che utilizzarono precedentemente per scambiarsi le immagini e commentare in maniera offensiva il comportamento della ragazza.

Gli accertamenti informatici non hanno però lasciato scampo a chi condivise foto e filmati e così ora è il solo a ritrovarsi di fronte al giudice per le udienze preliminari Ermengarda Ferrarese del tribunale di Cagliari che è competente per materie che riguardano reati di tipo informatico a sfondo sessuale. È proprio questo il caso che verrà esaminato nel dettaglio nella prossima udienza, quando l’avvocato difensore Fabio Costa annuncerà se sceglierà o meno il rito abbreviato per il suo assistito. Il pubblico ministero Nicoletta Mari, affiancata dall’avvocato di parte civile Gianfranco Contini, lo accusa di aver divulgato materiale pornografico in cui la persona che viene coinvolta ha meno di diciotto anni. L’archiviazione per gli altri indagati, per cui era stata presentata opposizione, è stata invece giustificata facendo riferimento alla Convenzione di Lanzarote con cui è stato ridefinito l’ambito del reato collegato alla diffusione e all’utilizzo di materiale pedopornografico.

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