La Nuova Sardegna

Oristano

Raccolta delle olive, l’annata promette bene

di Piero Marongiu
Raccolta delle olive, l’annata promette bene

Seneghe, nel fine settimana l’oleificio sociale riceverà i primi carichi  I produttori confidano di ricavare olio in quantità e qualità soddisfacenti

22 ottobre 2019
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SENEGHE. Tutto pronto per l’inizio della nuova campagna olivicola. L’oleificio sociale, se non ci saranno imprevisti dell’ultima ora, inizierà l’attività di molitura delle olive questo fine settimana.

Le preoccupazioni per i produttori però non mancano, e questa volta arrivano dalla mancanza delle auspicate piogge d’inizio autunno, indispensabili per completare la maturazione del frutto e renderlo meno ricettivo all’attacco della mosca, e proprio dal rischio mosca.

Le alte temperature di queste ultime settimane, anche se al momento pare non rappresentino un problema, hanno favorito la schiusa delle uova e in alcune zone del Montiferru e del Campidano oristanese sono comparse le larve della mosca olearia.

«L’annata che sta per cominciare – dicono i produttori seneghesi – al momento sembra positiva. Le olive ci sono in quantità, e, anche se un pochino disidratate, sembrano molto buone. E questo fa ben sperare che anche la qualità dell’olio sarà di buona. Se il tempo si mantiene buono, quest’anno il prodotto non mancherà».

All’oleificio sociale in questi giorni si stanno mettendo a punto gli ultimi preparativi per accogliere le olive, che cominceranno ad affluire al frantoio già da dopodomani. Le macchine sono state provate e messe a punto dai tecnici, e gli operai sono pronti a iniziare la molitura.

«Confidiamo tutti che dopo le ultime annate, disastrose sotto il profilo quantitativo, finalmente arrivi quella giusta – dice Giovanni Mastinu, segretario dell’oleificio e produttore egli stesso – lo scorso hanno la produzione è stata di molto al di sotto rispetto a quello precedente, che non aveva fatto certo registrare grandi numeri. Un vero disastro per noi, che non abbiamo potuto soddisfare neppure i clienti storici dell’oleificio. Molti produttori non hanno neppure raccolto le olive. E quei pochi che l’hanno fanno non sono riusciti a recuperare nemmeno le spese».

Il risultato della mancanza di olio ha fatto salire notevolmente il prezzo quel poco di prodotto disponibile, che, pur essendo di buona qualità, era ben distante dallo standard qualitativo solito.

Un danno gravissimo per Seneghe, noto per la bontà dei suoi prodotti agroalimentari, che sulla vendita del suo olio confida per smuovere l’economia locale. Ma nelle attività agricole, che richiedono la presenza costante della manodopera, con interventi continui sulle piante e nei terreni, il clima rappresenta sempre un grande punto interrogativo: può essere clemente e generoso, o rigido e causare la perdita del raccolto o di parte di esso.

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